REDAZIONE UMBRIA

Ritrovato il cellulare di Ilaria Sula: era nascosto nella camera dei genitori di Samson

Dopo aver raccontato di averlo gettato in un tombino, il 23enne reo confesso ha cambiato versione, spiegando agli investigatori dove trovarlo

Mark Antony Samson durante l'arresto e la studentessa uccisa, Ilaria Sula

Mark Antony Samson durante l'arresto e la studentessa uccisa, Ilaria Sula

Roma, 23 aprile 2025 – È stato ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la studentessa uccisa a coltellate dall’ex fidanzato reo confesso in un appartamento del quartiere Africano di Roma. Il telefono era a casa di Mark Antony Samson, il 23enne che dopo l'arresto ha confessato il delitto della studentessa 22enne e ha ammesso di aver abbandonato il corpo della ragazza in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina, nascosto in una valigia. 

È stato lo stesso Samson a fornire agli inquirenti le indicazioni per ritrovare lo smartphone. Il telefono non era dunque finito in un tombino – come aveva sostenuto inizialmente il ragazzo – ma si trovava nell'appartamento di via Homs, teatro della drammatica aggressione.

Il cellulare, che il ragazzo afferma di avere consegnato alla madre Nors Man Lapazche è indagata per concorso in occultamento di cadavere, è stato individuato dagli agenti della squadra mobile nella stanza da letto dei genitori di Samson. 

Il telefono, ora sequestrato, dovrà essere analizzato. Intanto sono in corso gli esami, disposti nelle scorse settimane dalla Procura di Roma, sul tablet e sul computer della vittima e sul cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano al ragazzo l'omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l'occultamento di cadavere. Mentre la madre di Samson è indagata per concorso in occultamento di cadavere.

Disposta la copia forense dello smartphone 

I pm della procura capitolina hanno già disposto la copia forense dello smartphone, per poter recuperare messaggi, video e altre informazioni utili alle indagini. Dalle verifiche potrebbero forse arrivare risposte per fare chiarezza su giorno e orario della morte.

La versione fornita dal ragazzo, nel corso della sua confessione fiume, non ha convinto fino in fondo gli inquirenti. Il giovane ha spiegato di avere aggredito la sua ex la mattina del 26 marzo dopo che la ragazza era rimasta a dormire da lui.

La versione di Samson non convince 

"Siamo rimasti a parlare, si era fatto tardi – ha detto il 23enne agli inquirenti – e Ilaria ha deciso di rimanere a dormire da me perché non c'erano più bus che la riportassero a casa”. Samson ha sostenuto di avere portato la colazione in camera ad Ilaria la mattina successiva e di averla colpita dopo aver letto sul cellulare della ragazza alcuni messaggi di un altro ragazzo.

Il racconto della madre del 23enne 

Dopo il brutale femminicidio, Samson ha ripulito la scena del crimine, aiutato dalla madre Nors Man Lapaz. Nell'interrogatorio davanti ai magistrati la donna ha raccontato: “Mi ha aperto la porta. La faccia di Mark non era la sua. Lui era rosso, tremava forte da far paura, mi ha detto 'non ho dormito, non ho mangiato'. Sembrava un demonio, ho avuto paura che facesse del male anche a me".

La donna ha raccontato inoltre di avere visto Ilaria "con la faccia a terra" ma di non esser entrata nella stanza.

"Mamma, abbiamo una valigia grande?”

“Mark è venuto nella mia stanza e mi ha chiesto 'mamma abbiamo una valigia grande?'. Io gli ho indicato dove si trovava”. A quel punto Mark ha avrebbe infilato il corpo nella valigia che ha gettato, stando sempre al suo racconto, intorno alle 18 del 26 marzo nel burrone dove poi è stata ritrovata.

Mark è poi rientrato a Roma e, come se nulla fosse, è andato a mangiare una piadina con una amica della sua ex. Nei giorni successivi all'omicidio, Samson ha continuato ad inviare messaggi dal cellulare di Ilaria per depistare le ricerche. 

Il gip: “Non si è posto nessuno scrupolo”

"Non si è posto alcuno scrupolo nell'inviare al padre della ragazza dei messaggi fittiziamente provenienti dalla figlia. Stessa cosa fa con le amiche di lei, fingendosi Ilaria, illudendole che l'amica fosse ancora viva".

Agli inquirenti ha poi raccontato di essersi sbarazzato di quel telefono lasciandolo in un tombino, senza però specificare dove. Era un bugia. Qualche giorno dopo ha ritrattato, indicando al pm dove trovare il cellulare.