REDAZIONE UMBRIA

Accusata di aver strozzato il padre, fermata una donna a Foligno. L’allarme dato dal medico

Era stata la donna a chiamare il dottore dicendo che il padre 75enne era morto nella notte, ma per chi indaga l’uomo è stato strangolato un mese fa

Sul caso indagano i carabinieri (foto di repertorio)

Sul caso indagano i carabinieri (foto di repertorio)

Foligno (Perugia), 30 marzo 2025 – Ha chiamato il medico curante “perché papà è morto nella notte” ma diversi elementi trovati nell'abitazione alla periferia di Foligno non hanno convinto. Tanto da far intervenire i carabinieri che al termine di un'indagine partita il 14 marzo hanno fermato oggi Scilla Bertini, 43 anni, ritenuta responsabile dell'omicidio aggravato del padre di 75 anni, Claudio Bertini, che viveva con lei. Perché dall'autopsia è emerso che il decesso risaliva non alla notte precedente la segnalazione ma circa a un mese prima, tanto da essere praticamente mummificato. E non era avvenuta per cause naturali ma per una azione violenta di “strozzamento”.

Una vicenda sulla quale stanno ancora lavorando i carabinieri della compagnia di Foligno che hanno eseguito il fermo d'indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Spoleto guidata da Claudio Cicchella.

Il 14 marzo i militari erano intervenuti all'interno dell'appartamento dove la donna, attualmente disoccupata, conviveva con il padre. Lo avevano fatto in seguito a una segnalazione del medico curante che aveva constatato il decesso dell'uomo su richiesta della stessa figlia. L'uomo è stato trovato disteso a letto.

Gli investigatori avevano rilevato tuttavia – riferisce l'Arma – un "anomalo stato dei luoghi”. In particolare un disordine diffuso e l'assenza di segni di effrazione che potessero far pensare all'ingresso di estranei in casa. Era stato anche constatato un avanzato stato di decomposizione del cadavere, diversamente dalle indicazioni della donna che faceva risalire la morte alla notte precedente. Su disposizione della Procura della Repubblica di Spoleto, nell'abitazione era così intervenuto per un “sopralluogo tecnico” personale specializzato della sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo dei carabinieri di Perugia che aveva proceduto al sequestro dell'immobile.

L'autorità giudiziaria, in ragione delle iniziali evidenze, aveva disposto inoltre l'esame autoptico sulla salma, all'esito del quale veniva escluso il decesso per cause naturali, attribuibile, invece, ad una azione violenta di «strozzamento». È stato così deciso il fermo della donna, rintracciata dai militari dell'Arma presso una struttura ricettiva del posto dove alloggiava momentaneamente. La stessa è stata poi rinchiusa nel carcere di Capanne a Perugia a disposizione dell'autorità giudiziaria.