STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Accusata di aver strangolato il padre. L’orrore in una casa di Foligno: salma tenuta nascosta un mese

Finisce in cella una donna di 43 anni. Era stato il medico curante a segnalare ai carabinieri l’avanzato stato di decomposizione del cadavere. L’anziano, pensionato di 75 anni, rinvenuto sul letto con segni di “strozzamento”

L’appartamento è stato sequestrato dai carabinieri

L’appartamento è stato sequestrato dai carabinieri

Foligno (Perugia), 31 marzo 2025 – Uccide l’anziano padre in casa e tiene nascosta la salma per giorni, circa un mese, prima di avvisare il medico curante. E’ stato quest’ultimo a chiamare i carabinieri, che si sono trovati di fronte un cadavere mummificato, mentre la figlia aveva fatto risalire il decesso alla notte precedente. Scilla Bertini, 43 anni, è stata arrestata ieri dall’Arma su disposizione della Procura di Spoleto, diretta da Claudio Cicchella. Decisivo, per il provvedimento di fermo, l’esito dell’autopsia sulla salma di Claudio Bertini, pensionato di 75 anni, per gli inquirenti deceduto a causa di “strozzamento”.

Il caso viene alla ribalta il 14 marzo scorso, quando il medico curante, chiamato dalla donna, segnala ai carabinieri il rinvenimento del cadavere in casa della coppia, nella zona di Prato Smeraldo. Padre e figlia vivevano insieme. L’anziano sarebbe stato strangolato. I militari avevano subito notato lo stato di avanzata decomposizione del cadavere, praticamente mummificato, mentre la donna aveva fatto risalire la morte alla notte precedente. Quanto è bastato a far scattare l’indagine. Non solo. La casa era in disordine, mentre non erano emersi segni di effrazione, così da escludere l’ingresso di estranei nell’abitazione. Dopo i rilievi del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, la Procura aveva disposto l’autopsia che, adesso, non solo ha fatto risalire la morte a circa un mese prima, ma ha anche rilevato segni di strozzamento sul cadavere, escludendo la morte naturale.

La donna è stata fermata in una struttura ricettiva dove aveva trovato momentaneo alloggio, visto il sequestro dell’abitazione in cui viveva con il genitore. La 43enne, figlia unica, disoccupata e incensurata, sarà interrogata nei prossimi giorni in fase di udienza di convalida del fermo. Forse una lite sullo sfondo del delitto. Gli inquirenti, di fatto, cominciano ora l’approfondimento delle indagini, raccogliendo testimonianze sulla vita della coppia, che a quanto pare si sosteneva con la pensione dell’anziano.

L’uomo era stato trovato disteso a letto. Gli investigatori avevano rilevato tuttavia, riferisce l’Arma, un “anomalo stato dei luoghi”. Era così intervenuto per un “sopralluogo tecnico” personale specializzato della sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo dei carabinieri di Perugia che aveva proceduto al sequestro dell’immobile. L’autopsia come detto ha escluso il decesso per cause naturali, attribuendolo, invece, ad una azione violenta di “strozzamento”. La 43enne è stata rinchiusa nel carcere di Capalle, a Perugia.