Dall’ agosto 2023 il collegio di Elce, che per 50 anni ha ospitato i convittori orfani dei sanitari italiani e anche figli di sanitari viventi, è stato chiuso su delibera del Consiglio di amministrazione dell’Onaosi. Un edificio ormai troppo dispendioso per l’utenza effettiva, e soprattutto da adeguare alle nuove normative sulla sicurezza. Il Comitato di indirizzo dell’Ente, accogliendo le proposte per la riorganizzazione del patrimonio immobiliare dell’Onaosi, ha deciso così la demolizione dell’immobile con l’intento di ricostruire in quella sede un edificio adeguato nelle superfici e nei volumi all’effettiva domanda, un Centro Congressi aperto alla cittadinanza e la sede amministrativa oggi allocata in via Ruggero D’Andreotto, utilizzando solo una parte della cubatura. Queste le intenzioni. Ma ad un anno di distanza dalla chiusura del collegio non si è ancora mossa foglia. Così le associazioni di quartiere Elce Viva e Nova Elce, preoccupate del destino di quest’area strategica di grandi potenzialità urbanistiche, tornano a fare pressing e a sollecitare risposte per ridare una funzione a quel complesso. I numeri sono importanti: 70.000 metri cubi, contornati da 5 ettari di parco, un’area esterna di 17mila metri quadrati dove sorge anche una palestra e impianti sportivi. "La situazione attualmente è stagnante perché è stato comunicato che la pratica di demolizione è bloccata all’ufficio del Provveditorato ai Lavori Pubblici di Perugia. Ne
consegue che il progetto di ricostruzione è bloccato. Si fa presente – spiegano da Elce Viva – che era prevista una finestra di 4-5 anni per realizzare il progetto, ma sono già passati due anni senza che sia accaduto nulla, il che fa pensare che i tempi previsti non saranno rispettati. Evidenti anche le ricadute sulla presenza studentesca universitaria, così numerosa in precedenza a Perugia. Il progetto presentato dai membri rappresentanti l’Associazione degli ex collegiali Caduceo prevede per l’area di Elce la ricostruzione del Collegio ridimensionato, la realizzazione di un complesso multifunzionale con sala congressi e aule di studio nonché strutture sportive che potrebbero, insieme al parco, essere aperte all’Università ed al quartiere. Inoltre parte della zona potrebbe essere ceduta per la realizzazione di un campus". Non c’è da dormici sopra...
Silvia Angelici