REDAZIONE UMBRIA

Opera del Duomo, assunto Rossini

L’ex sindaco di Todi è segretario e amministratore, selezionato da una commissione dopo le polemiche

Alla fine la previsione si è avverata. L’ex sindaco di centrosinistra di Todi, Carlo Rossini, è stato assunto come segretario ed amministratore dell’Opera del Duomo di Orvieto. La decisione è stata presa l’altro ieri al termine di un processo di selezione di numerosi aspiranti a quell’incarico, effettuata da una commissione tecnica esterna a cui si era affidata la stessa Fabbriceria, guidata dal presidente Andrea Taddei. Per uno strano caso del destino, la “valutazione tecnica“ ha coinciso perfettamente con quella decisione che era stata ventilata tra tante polemiche nell’ottobre dello scorso anno. Ne era addirittura scaturita una interrogazione al ministro dell’Interno da parte dei senatori della Lega, Stefano Candiani e Luca Briziarelli.

I senatori avevano sottolineato come l’attuale presidente dell’Opera sia stato capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Orvieto e un altro membro del consiglio di amministrazione dell’opera è un ex esponente della segreteria regionale del Pd, e chiedevano di sapere se non fosse opportuno che la scelta dei componenti del consiglio di amministrazione dell’Opera fosse improntata su criteri oggettivi quali la valutazione dei curricula e preferibilmente l’appartenenza al territorio orvietano, più che sull’orientamento politico; e se, per fugare ogni legittimo dubbio, non sia il caso che le scelte dei componenti dell’organo direttivo dell’Opera fossero esenti da qualsivoglia connotazione politica. Dal Viminale la risposta era arrivata dal sottosegretario Scalfarotto: "Relativamente alle procedure per la nomina del segretario della Fabbriceria – aveva detto – non è previsto alcun intervento da parte del ministero. Va evidenziato che, essendo le fabbricerie enti di diritto privato, il rapporto di lavoro riguardante i dipendenti viene assimilato a un rapporto di natura privatistica disciplinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle fabbricerie" All’epoca, si era ipotizzata anche una possibile ricandidatura di Rossini a sindaco di Todi, ma il suo rapporto di lavoro con la fondazione Crispolti gli avrebbe causato una incompatibilità a cui si sarebbe posto rimedio con l’assunzione ad Orvieto. Questo dicevano le malelingue nei palazzi della politica tuderte ed orvietana. Poi è arrivata la decisione tecnica della commissione esterna che ha confermato alla perfezione il teorema politico, tranne l’ipotesi della candidatura poi sfumata. Ma si è trattato solo di una coincidenza. Cla.Lat.