"L’ospedale Santa Maria ha presentato ricorso due giorni fa. Il mio assistito sperava che l’azienda si scusasse e invece non è ancora finita". L’avvocato Luca Conti del Foro di Rieti segue la vicenda dell’uomo di 62 anni, ternano, a cui nel 2015 è stata asportata la prostata. La biopsia, infatti, parlava di un tumore. Il problema, non di poco conto vista la menomazione che l’uomo ha subìto a 55 anni, è che il vetrino era relativo all’esame di un altro paziente. In sostanza: il malato di tumore era un altro non il 62enne assistito dall’avvocato Conti.
"Ci sono stati due procedimenti – spiega il legale –: quello penale contro il medico analista che è stato condannato in primo grado, sentenza confermata anche in appello. Poi c’è la causa civile intentata contro l’azienda ospedaliera Santa Maria: la sentenza, circa un mese, prevede il pagamento al mio assistito e alla sua compagna 425mila euro. Proprio nei confronti di questa decisione del giudice l’azienda ha presentato ircorso due giorni fa".
L’uomo ha scoperto di essere stato operato per sbaglio dalle parole del paziente “proprietario“ del vetrino che gli era stato attribuito erroneamente. L’uomo lo ha cercato e gli ha spiegato lo “scambio“ dei risultati. Da qui la scelta di muoversi legalmente. Una percorso che, almeno per ora, non sembra destinato a concludersi.