Nel ridimensionamento scolastico in atto in Umbria rischia anche Città di Castello col liceo ’Plinio il Giovane’ che potrebbe venir accorpato, in termini di dirigenza didattica, all’istituto ’Patrizi Baldelli Cavallotti’. Ma di fronte a quella che, per ora, è un’ipotesi si alzano le barricate. Il Comune insieme a tutti i dirigenti scolastici degli istituti di ogni ordine e grado del territorio, ha comunicato con una nota a Regione e Ufficio Scolastico che non accetterà alcun taglio delle direzioni scolastiche. La presa di posizione è firmata dal sindaco Luca Secondi che interviene sull’ipotesi di cancellazione della direzione del Liceo Plinio il Giovane (attualmente in reggenza) che è circolata nelle ultime ore, dando notizia di quanto è stato dichiarato con chiarezza direttamente alla Regione e al direttore dell’Ufficio Scolastico Sergio Repetto. "Abbiamo rappresentato la contrarietà della città e di tutto il mondo della scuola a quanto prospettato in sede di conferenza di servizi per il dimensionamento scolastico".
Intanto domani al Liceo è convocato un collegio docenti straordinario sulla questione. L’ipotesi di tagliare una nuova dirigenza a Città di Castello, dopo le tre già cancellate con il precedente piano, è definita "illogica e anche ingiustificata", perché porterebbe a uno squilibrio enorme tra i territori dell’Umbria, considerando l’analogo sacrificio previsto nel comune di San Giustino", scrive il sindaco auspicando che "buonsenso e correttezza istituzionale guidino la Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale a fare scelte opportune, che non aprano una ferita grave e inaccettabile nella quarta città della regione". Nella malaugurata ipotesi che le istituzioni preposte non tengano conto delle posizioni espresse all’unisono è "inevitabile una mobilitazione unitaria della nostra comunità e sarebbe doveroso da parte del Comune procedere con le iniziative legali conseguenti".
A intervenire sono anche i parlamentari umbri del Pd Anna Ascani e Walter Verini: "Apprendiamo con sorpresa e sconcerto che la Regione starebbe approntando un piano di dimensionamento scolastico regionale che non solo non risponde ad alcun criterio logico ma non sarebbe nemmeno coerente con le linee guida del Ministro Valditara. Sarebbero sei quest’anno gli accorpamenti previsti e due di questi (un terzo!) coinvolgerebbero istituti collocati in Alto Tevere, a dimostrazione della discrezionalità che viene applicata in questo contesto. Al di là del cattivo gusto di individuare le scuole sulla base del colore politico delle amministrazioni locali sorprende la totale sottovalutazione delle dinamiche del mondo della scuola, che porta palazzo Donini a cancellare con un tratto di penna dirigenze di istituti che sono punto di riferimento nelle proprie comunità e che hanno un’utenza assolutamente ragguardevole dal punto di vista numerico. Ci auguriamo che l’amministrazione Tesei accantoni questa proposta e si faccia portatrice di un progetto adeguato alle necessità della scuola umbra".
Cristina Crisci