MONTEFALCO (Perugia)L’emissione di fatture ritenute false per operazioni inesistenti per un valore di oltre 76,7 milioni di euro, con un’Iva evasa pari a 16 milioni è stata contestata dalla finanza di Perugia nel corso di accertamenti sul settore del commercio di metalli preziosi su una società di Montefalco. Dodici persone denunciate per reati tributari. Il gruppo avrebbe orchestrato una serie di scambi illeciti di metalli preziosi, tra cui quintali di argento in rottami, numerosi chili di oro, rodio, platino e palladio. La società al centro degli accertamenti è risultata aver sede a Montefalco nello studio di un professionista. Avrebbe emesso le fatture false tra il 2017 e il 2023. Le indagini, condotte dalla compagnia di Foligno coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, guidata da Claudio Cicchella, sono durate cinque anni e sono state svolte con un approccio "trasversale". Quello che è stato individuato come capo dell’organizzazione, assistito da un consulente fiscale locale e da altri dieci "complici" operanti in Umbria (a Montefalco e Spoleto) e nel Lazio (Roma e hinterland capitolino), è accusato di aver orchestrato un meccanismo di false fatturazioni che ha consentito alla società di ottenere un indebito credito d’imposta di dimensioni milionarie.
CronacaOro, fatture false per 76 milioni