Estate d’emergenza all’ospedale di Foligno, sempre più sotto pressione. La denuncia è della capogruppo del Pd in consiglio comunale, Rita Barbetti che parla di criticità strutturali che si uniscono a quelle portate dalle ferie del personale. In un quadro di riorganizzazione del territorio, si arriva a giornate campali come quella del 13 agosto, con picchi di accessi al Pronto soccorso, con poche barelle e gli interventi programmati annullati perché non c’era posto in chirurgia, come ieri.
"Con il depotenziamento degli ospedali di Cascia, Spoleto, Assisi, è notevolmente aumentata l’utenza del nosocomio folignate – dice Barbetti – Dal 16 agosto l’ospedale di Assisi non dirotterà più le consulenze ortopediche a Branca ma a Foligno. Il 13 agosto si sono contati 176 accessi al nostro Pronto soccorso. Oggi (ieri, ndr), 14 agosto, si sono occupati per i ricoveri la chirurgia e il Day Surgery, annullando conseguentemente gli interventi già programmati. Gli operatori sanitari, già in affanno per la loro esiguità, lo sono ancor più ora, perché questo caldo torrido acuisce disturbi e malattie anche croniche, soprattutto nei soggetti fragili. Nei giorni scorsi - continua Barbetti - sono state insufficienti perfino le barelle a disposizione del Pronto soccorso per poter appoggiare i malati che arrivavano con le ambulanze. Non c’erano a disposizione né letti né barelle, a volte le ambulanze sono state costrette addirittura a sostare in attesa di poter disporre di barelle".
Ma c’è di più: "Molte barelle – aggiunge Barbetti – risultano deteriorate e non è previsto di poter appaltare la loro riparazione. Anche nella notte tra martedì e mercoledì appena trascorsa sono stati fatti numerosi ricoveri, di cui alcuni in barella nei corridoi".
La consigliera del Pd ricorda gli appelli dell’ultimo consiglio comunale per un’accelerazione sulla medicina territoriale, per sgravare il Pronto soccorso. "La situazione è grave, basta andare dentro la nostra struttura sanitaria e toccare con mano: io l’ho fatto, sono passata al Pronto soccorso e ho visto persone in attesa sulle poltrone o sulle barelle che aspettavano uno sguardo dai medici o dagli infermieri, i quali, affannati non solo dal caldo ma dall’eccessivo carico e dalla preoccupazione, tentavano di fare del loro meglio. In tutta questa situazione drammatica, è singolare il silenzio totale dell’amministrazione comunale".