REDAZIONE UMBRIA

Orvieto, niente ricoveri in ortopedia perché non ci sono medici

L’alternativa è Foligno ma cento chilometri di viaggio per chi è infortunato non è proprio l’ideale

L'ospedale di Orvieto

L'ospedale di Orvieto

Orvieto, 19 gennaio 2025 – Proibito, o perlomeno fortemente sconsigliato, infortunarsi nel fine settimana. Meglio rinviare ad altri giorni eventuali fratture, lesioni e rotture di ossa. Anche questa domenica l'ospedale di Orvieto infatti non aveva un ortopedico in servizio. Sulla piccola pianta organica dei tre ortopedici che lavorano al Santa Maria della Stella, nessuno era infatti disponibile e, a inizio turno di prima mattina, i medici del pronto soccorso hanno ricevuto l’indicazione di non disporre eventuali ricoveri nel reparto perché sarebbe stato impossibile operare o effettuare altre attività a causa dell'assenza dei medici.

Una condizione che la dice lunga sul clima di emergenza continua nel quale è ormai precipitato da tempo l'ospedale di Orvieto, ma non si tratta certo di una novità dal momento che anche lo scorso mese era stato necessario trasportare all'ospedale di Foligno una donna piuttosto avanti con gli anni in cui era stata riscontrata la rottura del femore in seguito a una caduta. I ricoveri a Foligno cominciano a essere una preoccupante costante nonostante il disagio di dover far affrontare a persone spesso anziane e sofferenti un viaggio in ambulanza per oltre cento chilometri. Non avere l'ortopedico in servizio, per motivi legati a ferie o malattie dei tre professionisti disponibili, comincia insomma a essere la normalità in una struttura che continua a fare i conti con gravi carenze di personale. La tendenza a chiudere i reparti diventa una necessità inevitabile a fronte dell'impossibilità di garantire i servizi come, del resto, si era dovuto ampiamente riscontrare anche l'estate scorsa quando erano stati chiusi dei servizi perché non era possibile garantire i livelli di base ed erano arrivati a Orvieto alcuni chirurghi dall'ospedale di Terni per poter tamponare le attività ordinarie.

La situazione è grava e generalizzata. Il comitato orvietano per la salute pubblica sta ricevendo in questi giorni numerose segnalazioni da parte di persone che segnalano di aver ricevuto la comunicazione da parte dell'ospedale che, al momento, non è neanche possibile effettuare le vaccinazione, fatte slittare appositamente al mese di febbraio. Nell'orvietano il tasso di criticità della sanità pubblica continua ad essere allarmante mentre i centri privati seguitano a crescere senza sosta in termini di professionisti in servizio e di fatturato. Il distretto sanitario orvietano è infatti quello che in Umbria registra il maggior numero di prestazioni arretrate e con il maggior ricorso alle prestazioni private. 'associazione Prometeo che ha analizzato i bilancio della Asl, segna inoltre un calo effettivo dell'attività ospedaliera che emerge dal confronto fra il periodo gennaio-settembre 2019 e gennaio-settembre 2024. Il valore della produzione si è ridotto del 22%, passando da un fatturato di 16 milioni e 316 mila euro nel 2019 a 12 milioni e 931 mila al 2024. Il numero complessivo di ricoveri si è ridotto del 23%, passando da 5167 nel 2019 a 3983 nel 2024. Analizzando la situazione dei ricoveri reparto per reparto, alcuni presentano un calo veramente critico: medicina (da 909 a 539, -40%); ortopedia (da 526 a 320, -39%); ostetricia e ginecologia (da 652 a 449, -31%); day hospital medico oncologico (da 142 a 48, -66%). Medaglia d’oro in negativo va al reparto di urologia, con un crollo del 100%. I ricoveri sono passati da 101 nel 2019 a 0 nel 2023 e 2024.

Cla.Lat.