
Ospedale, Ostetricia e ginecologia Il primario va in pensione
Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Città di Castello nel 2022 ci sono stati 616 parti, la struttura ha ottenuto tre bollini rosa dalla Fondazione Onda, è punto di riferimento anche per donne che giungono da zone limitrofe ed è considerato da sempre un fiore all’occhiello. Ma ci sono alcune urgenti problematiche da risolvere. Il pensionamento del primario dottor Donatello Torrioli, per decenni cuore e anima di questa unità ospedaliera e l’organico ridotto, stanno mettendo a rischio anche la tenuta degli standard finora offerti. Il caso finirà a centro del prossimo consiglio comunale con un’interrogazione presentata dai capigruppo della maggioranza consiliare Gionata Gatticchi (Pd), Loriana Grasselli (Psi) e Rosanna Sabba (Lista Civica Secondi) che chiedono al sindaco e alla giunta "quali azioni saranno intraprese nei confronti di Usl e Regione Umbria per difendere un reparto come quello di Ginecologia, che è un’eccellenza del nostro ospedale e che con il sotto organico di medici e con il pensionamento del primario, rischia di perdere il suo ruolo centrale e di riferimento".
L’organico del reparto attualmente è composto da un direttore coadiuvato da dieci medici collaboratori, una capo ostetrica e tre ostetriche per turno: "Ad oggi mancano due medici e il direttore – scrivono i consiglieri nel loro documento –. Nonostante la carenza di organico, nulla è stato fatto da Usl e Regione per sopperire ai possibili disservizi di un reparto che ha rappresentato finora un’eccellenza in ambito sanitario locale", sostengono Gatticchi, Grasselli e Sabba.
Inoltre il 13 febbraio 2023 è stato espletato un concorso per reintegrare il direttore dell’ospedale di Branca, "ma ad oggi nulla è stato previsto per l’ospedale di Città di Castello, che è un ospedale Dea di primo livello", concludono i tre consiglieri di maggioranza.