La vicenda dei palazzi della Posterna dopo oltre trent’anni si avvia a conclusione. La Procura della Corte d’appello di Firenze attende ormai da sette anni che il Comune di Spoleto individui una soluzione alternativa alla demolizione di quell’immobile ritenuto abusivo nonostante i costruttori lo avessero realizzato con regolare licenza edilizia rilasciata dal Comune stesso. Ebbene, l’ente pubblico quella soluzione potrebbe individuarla a breve perché entro i primi mesi del 2025 si dovrebbe conoscere l’esito dei due procedimenti civili, ancora in corso, che vedono coinvolti il Comune, il costruttore Madonna delle grazie, il proprietario del terreni Findem ed i condomini. L’ultima udienza del processo della richiesta milionaria di risarcimento danni avviata dal costruttore nei confronti del Comune è fissata per il 30 ottobre, mentre l’ultimo atto del procedimento sempre di risarcimento danni (anche in questo caso di qualche milione di euro) dei condomini nei confronti dell’ente e della Madonna delle Grazie si terrà a gennaio. Solo dopo queste due sentenze il Comune presumibilmente stabilirà quale sarà il futuro dei palazzi della Posterna. Tra le ipotesi al vaglio, già ventilata all’epoca dell’amministrazione De Augustinis, c’è anche quella dell’acquisizione dell’immobile a patrimonio pubblico, che però potrebbe esporre l’ente ad ulteriori richieste di risarcimento. In attesa dell’esito dei due procedimenti civili l’ente pubblico dovrà sbrogliare un’altra questione legata sempre a quel progetto pubblico-privato di riqualificazione urbana che ha permesso la realizzazione del parcheggio coperto della Posterna, inserito nel progetto di mobilità alternativa. Di recente il Comune è stato condannato, in via definitiva, dalla Cassazione al pagamento di circa 400mila euro più interessi nei confronti della Findem per le questioni legate all’esproprio di quei terreni (valutati appena 90mila euro) dove oggi sorge il parcheggio pubblico multipiano. Ora, di recente, il Comune ha dichiarato che proprio in attesa della pronuncia della Cassazione aveva già accantonato a bilancio l’intera somma nel fondo contenzioso, quindi il pagamento alla società che era proprietaria dei terreni non genererà in alcun modo un debito fuori bilancio. Ad oggi però l’ente non ha ancora provveduto a saldare il conto e la stessa Findem si è rivolta nuovamente al Tar per il giudizio di ottemperanza. Intanto il tempo scorre ed aumentano gli interessi.
D. M.