
I palazzi della Posterna al centro di un “intrigo“ amministrativo e giudiziario
Palazzi della Posterna, salta la “Salva Milano“ e dopo anni l’amministrazione comunale contatta il costruttore. L’inchiesta sull’urbanistica a Milano, negli ultimi giorni ha fatto registrare una sostanziale accelerazione e la cosiddetta legge Salva Milano già approvata dalla Camera è a rischio. Ad attendere il provvedimento del Governo non erano solo i costruttori lombardi, ma anche l’amministrazione comunale di Spoleto e anche i soggetti coinvolti nell’annoso ed ancora irrisolto caso dei palazzi della Posterna.
A citare la Salva Milano in più occasioni durante più di una seduta del Consiglio comunale, era stato lo stesso sindaco Andrea Sisti, lasciando intendere che quella proposta di legge finalizzata a sanare i presunti abusi di alcuni grattaceli di Milano avrebbe potuto portare ad una risoluzione anche del caso spoletino. Dopo la sentenza definitiva di terzo grado con cui i palazzi sono stati ritenuti abusivi, circa sette anni fa è arrivata l’ordinanza di demolizione, emessa dalla Procura della Corte d’Appello di Firenze, che però ha invitato il Comune ad individuare una soluzione alternativa anche nell’interesse delle persone che hanno acquistato quegli appartamenti, ospitati all’interno di due palazzi, realizzati comunque con licenza edilizia rilasciata dal Comune.
Proprio per questo motivo il titolare della ditta costruttrice, Madonna delle grazie, ha citato il Comune chiedendo un risarcimento danni milionario. A sua volta però anche gli stessi proprietari degli appartamenti hanno avviato una causa civile chiedendo il risarcimenti sia al costruttore sia al Comune. La causa del costruttore contro il Comune era praticamente terminata, ma dopo il decesso di una delle persone coinvolte si è arenata e la sentenza tarderà quindi ad arrivare. Procede invece, secondo i tempi previsti, la seconda causa, quella dei proprietari degli appartamenti e la sentenza potrebbe arrivare già in estate.
Ad oggi però quella soluzione alternativa alla demolizione richiesta dalla procura della Corte d’Appello di Firenze ancora non è stata individuata, ma dopo anni di silenzio il sindaco, a titolo informale, avrebbe contatto il costruttore per informarlo che si sarebbe sulla via della risoluzione del problema. La soluzione sarebbe quella di una sanatoria a titolo oneroso e a tal proposito già in passato le precedenti amministrazioni avevano provato a quantificare il costo dell’operazione.