
Palazzi della Posterna Spunta una nuova ’licenza’ che potrebbe risolvere il caso
Caso Posterna, spunta una nuova licenza edilizia rilasciata dal Comune nel 2014, che potrebbe risultare fondamentale per trovare una soluzione ad una vicenda complicatissima, che si protrae ormai da oltre vent’anni. A dare la notizia è il costruttore Rodolfo Valentini (foto) alla vigilia dell’ultima udienza del procedimento civile per la richiesta di danni al Comune di Spoleto prevista per la giornata di oggi. La Mandonna delle Grazie e quindi il geometra Valentini, chiede 7 milioni di euro di danni, ma secondo il perito nominato dal Tribunale il danno ammonterebbe ad appena 35mila euro. Il costruttore però spera che venga almeno riconosciuto il danno per gli immobili invenduti pari ad oltre 4 milioni di euro e se così non fosse è comunque pronto a ricorrere in appello. Il giudice Marina Marini avrà a disposizione sei mesi per pronunciarsi, ma questo procedimento civile non sblocca l’impasse relativa all’ordinanza di demolizione, emessa da oltre cinque anni dalla Procura della Corte d’Appello di Firenze, che però ha inviato il Comune ad individuare una soluzione alternativa anche nell’interesse delle persone che hanno acquistato gli appartamenti. Questi, come ben noto, hanno a sua volta avviato un altro procedimento civile, citando per danni lo stesso comune che anche di recente è stato sollecitato dalla stessa Procura di Firenze per trovare quanto prima quella soluzione alternativa alla demolizione. "Questa vicenda sta diventando un incubo – afferma Valentini – il sindaco un anno fa aveva dichiarato che avrebbe voluto trovare quanto prima una soluzione per chiudere il caso dei palazzi della Posterna. Ci dia una risposta, gli consiglio però di guardare bene tutte le carte, la questione è delicata". La novità che porterà lo stesso geometra Valentini a presentare l’ennesima richiesta di revisione del processo, riguarda un nuovo documento mai preso in considerazione fino ad oggi, un permesso a costruire rilasciato dal Comune stesso nel 2014, qualche giorno prima della sentenza di terzo grado della Corte d’Appello che ha condannato in via definitiva costruttori, progettisti e dipendenti comunali, disponendo anche la demolizione dell’immobile ritenuto abusivo. In un caso simile relativo ad un immobile abusivo realizzato a Napoli, il giudice in base ad ulteriori provvedimenti emessi dall’autorità ha revocato l’ordinanza di demolizione.
Daniele Minni