Palazzo Negroni rivede un pò di luce. Lavori nell’ex sede del Tribunale

L’assessorato comunale al patrimonio risponde all’interrogazione delle minoranze sul degrado della struttura

Palazzo Negroni rivede un pò di luce. Lavori nell’ex sede del Tribunale

Palazzo Negroni, ex sede del Tribunale

Si torna ad investire su Palazzo Negroni, fino a dieci anni fa sede dello sfortunato Tribunale di Orvieto, soppresso dal Governo Monti e ora sede di un Centro studi. L’assessorato comunali ai lavori pubblici e patrimonio ha risposto all’interrogazione "Area di corte Palazzo Negroni" presentata dai consiglieri del Pd e della lista Biagioli per il bene comune. La questione verte sulla corte interna dell’ex Tribunale che evidenzia segni di un degrado piuttosto avanzato. "Per la manutenzione della pavimentazione della corte esterna di palazzo Negroni di competenza del Comune – dice l’assessore Pizzo– sono stati richiesti preventivi di spesa per l’intervento e, non appena possibile, si reperiranno le risorse necessarie per i lavori che andranno a completare quelli in corso sulla parte di competenza del ministero della Giustizia a servizio dell’Ufficio del Giudice di Pace. I lavori di manutenzione dell’ascensore di Palazzo Negroni sono stati affidati il 19 settembre 2024, l’accettazione dell’incarico e la firma del contratto è avvenuta il successivo 26 settembre. Per poter procedere all’intervento la ditta incaricata ha dovuto reperire e ordinare i pezzi necessari e nella giornata di martedì 23 ottobre sono iniziati i lavori per il ripristino della funzionalità dell’impianto". "Il Fab Lab - continua Pizzo – è un progetto finanziato dalla Strategia delle Aree Interne – Sezione Istruzione. All’interno della struttura, gestita dalla Fondazione Centro studi ‘Città di Orvieto’, sono stati realizzati i corsi di formazione per il personale interno della Fondazione stessa, dei dipendenti della biblioteca pubblica ‘Luigi Fumi’ e dei docenti del liceo classico ‘Gualterio’. È stato attivato un progetto di alternanza suola-lavoro con l’istituto ‘Majorana-Maitani’ ed è in corso la collaborazione in via sperimentale con un’azienda locale che sta testando le applicazioni della stampa 3D".