REDAZIONE UMBRIA

Papà in sala parto, quando si può

L’ospedale Santa Maria (nella foto il direttore generale Pasquale Chiarelli) replica alle polemiche sull’accesso dei padri in sala parto, divampate dopo lo striscione che un genitore ha mostrato all’esterno della struttura di Colle Obito per salutare il figlioletto appena nato. "Il regolamento aziendale – precisa la direzione sanitaria del nosocomio – prevede l’ingresso del padre in sala parto durante il travaglio compatibilmente con l’espletamento delle attività di sala e alla compresenza di un numero elevato di partorienti. Esistono due distinti percorsi per donne positive o negative al Covid. In base all’affollamento della sala parto, per garantire la riservatezza delle pazienti, è possibile una discrezionalità del medico per ragioni di sicurezza".

Sulla questione era anche intervenuto il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S): "In Umbria alcune strutture ospedaliere avrebbero nuovamente emanato direttive per impedire l’accesso dei padri o dei caregiver in sala parto al momento della nascita, costringendo le donne a partorire senza alcun supporto. Per l’ennesima volta anche la direzione dell’Azienda ospedaliera di Terni procede con questa scelta che non tiene in alcun modo conto del benessere delle partorienti, dell’integrità psicologica delle puerpere e delle gravi criticità che potrebbero occorrere in caso di complicazioni e che sono state oggetto di segnalazioni ricevute negli ultimi mesi".