
La vittima in una foto del suo profilo Facebook
Terni, 8 marzo 2015 - Un paracadutista di 42 anni, originario di Roma, è morto stamani precipitando nella zona di Terni. La tragedia presenta molte analogie con quella di Pietro Taricone avvenuta nel 2010. L'attore era partito dalla stessa aviosuperficie, il 'Leonardi' di Terni, di Massimiliano Piraccini, il 42enne romano, chiamato Miskio dagli amici, che oggi ha perso la vita. Il suo corpo è stato trovato lungo una strada poco lontano dall'aviosuperficie, accanto a un casale diroccato, in località Vallemicero-Valleantica. Sull'incidente indaga la polizia.
In base alla prima ricostruzione della squadra volante, l'uomo, iscritto alla scuola di paracadutismo 'The zoo', poco prima delle 11 si è lanciato con il primo volo della giornata partito dall'aviosuperficie 'Leonardi'. A bordo oltre una decina di persone. Una volta lanciatosi, l'uomo avrebbe aperto regolarmente il paracadute, che però - stando alla ricostruzione della polizia - si è improvvisamente avvitato su sè stesso. Non riuscendolo a governare, Piraccini ha quindi provato ad aprire quello di emergenza. La manovra sarebbe stata avviata però troppo tardi, a poche centinaia di metri da terra, tanto che il paracadute non si è gonfiato. L'uomo è così precipitato al suolo in un campo nei pressi di un casale abbandonato a circa un chilometro dall'aviosuperficie, nella stessa zona - a quanto si apprende - dalla quale si era lanciato. La scena è stata vista da almeno un testimone. Inutili i tentativi di rianimazione da parte del 118. Sul posto, oltre al dirigente della squadra volante, Giuseppe Taschetti, si è recato anche il sostituto procuratore Camilla Coraggio. Sequestrata tutta la strumentazione utilizzata dalla vittima, mentre gli agenti stanno raccogliendo le testimonianze di passanti e compagni di volo di Piraccini.
Massimiliano Piraccini è morto "all'istante" secondo quanto accertato dagli operatori del 118, subito intervenuti. Tra loro alcuni avevano prestato i primi soccorsi anche all'attore Pietro Taricone. La centrale operativa del servizio di emergenza sanitaria - riferisce l'ufficio stampa - ha ricevuto l'allarme poco prima delle 11 e ha subito inviato sul posto di un'ambulanza e un'auto medicalizzata.
Inoltre, il 42enne aveva una telecamera inserita sul casco. Non è ancora chiaro se fosse attiva al momento del volo. L'apparecchio, insieme a tutta la strumentazione trovata sul luogo dell'incidente, tra cui il paracadute principale e quello di emergenza, sono stati sequestrati dalla squadra volante. In base a quanto ricostruito finora dagli investigatori, anche sulla base di alcune testimonianze, tra cui quelle di abitanti della zona che hanno poi allertato i soccorsi, il paracadute di Piraccini (che si era lanciato da un'altezza di circa 4.000 metri), pur attivandosi in maniera regolare (la manovra è prevista a circa 1.700 metri), non si sarebbe poi aperto completamente. L'uomo ha allora cercato di ricorrere a quello di sicurezza - che normalmente, stando sempre a quanto riferito, deve essere aperto ad almeno 600 metri di altezza -, ma la manovra sarebbe stata fatta troppo vicino al suolo. Il fatto che l'incidente sia avvenuto nella stessa area in cui era avvenuto il lancio, a circa un chilometro dalla pista di atterraggio dell'aviosuperficie, fa ritenere che il problema sia sopraggiunto nelle prime fasi. Al momento la polizia non esclude alcuna ipotesi sulle cause dell'incidente, dal guasto all'errore umano o al vento che soffiava nella zona, anche se nei parametri di sicurezza previsti dai lanci. Anche gli investigatori sottolineano che Piraccini era un paracadutista molto "appassionato e scrupoloso".
"Massimiliano Piraccini aveva alle spalle più di mille lanci": ha detto il presidente dell'Atc di Terni, la società che gestisce l'aviosuperficie, Sandro Corradi, il quale spiega che la vittima dell'incidente di oggi "frequentava da anni assiduamente la struttura, dove era molto conosciuto". "Era lui stesso - ha detto Corradi - a fare le riprese dei lanci". Secondo il presidente dell'Atc a Terni vengono svolti più di 100 lanci a settimana. Al momento dell'incidente "il vento non era molto forte - spiega Corradi - in quanto soffiava sotto i 10 nodi". "Era espertissimo, stava più in aria che in terra" ha commentato un altro paracadutista giunto sul luogo dell'incidente. Sul suo profilo Facebook gli amici hanno cominciato a pubblicare messaggi di cordoglio, ricordando il suo grande amore per il paracadutismo.
L'aviosuperficie di Terni in cui è avvenuto l'incidente è la stessa da dove era partito Pietro Taricone, anche lui morto nel giugno 2010 in seguito a un lancio con il paracadute. Taricone a seguito dell'incidente era stato ricoverato all'ospedale di Terni dove era morto il 30 giugno 2010. L'indagine avviata subito dopo è stata poi archiviata. Dagli accertamenti era infatti emerso che a provocarlo sarebbe stato un errore umano. Anche perché la situazione meteo è complessivamente buona, con un discreto vento ma ottima visibilità.