
Va all’asta il castello delle fiabe, ma dietro al possibile affare immobiliare c’è in realtà anche la prospettiva di rilancio per l’economia di un suggestivo territorio. Il maniero in questione è quello di Parrano a cui è collegata una storia affascinante che affonda le proprie radici nel Medioevo, ma è nel Settecento che i papi fecero del "Principato di Parrano", una sorta di staterello indipendente assegnato alla famiglia Marescotti. L’asta si svolgerà il 23 novembre nello studio orvietano dell’avvocato Roberta Scarchini e partirà da un prezzo di 15 milioni, lo stesso valore che il tribunale di Viterbo aveva assegnato nell’asta giudiziaria per il castello di Torre Alfina, già appartenuto all’ex presidente del Perugia Luciano Gaucci. Nel caso di Parrano, ad andare su mercato non è in realtà solamente lo splendido maniero intorno al quale si sviluppa il paese, ma l’intero complesso immobiliare che era già appartenuto per molti anni a Vittorio Valletta, amministratore delegato della Fiat fino al 1966. I beni che vanno all’asta infatti comprendono il castello completamente ristrutturato, con 26 suite padronali e centro benessere, quattro edifici situati nel borgo medievale di Parrano; 23 casali sparsi nel villaggio con potenziale per la conversione in ville e proprietà frazionate, di dimensioni comprese tra 1600 e 150 metri per 75 unità abitative aggiuntive, vari ettari di riserva di caccia, dodici piccoli laghi, diverse scuderie, decine di ettari di terreno agricolo disponibile per la riqualificazione; un poligono di tiro all’aperto oltre all’ opportunità di sviluppare un hotel di 130 camere con strutture per il golf e il benessere su 5300 metri di terreno.
"L’auspicato acquisto del castello potrebbe diventare uno straordinario volano di sviluppo per il nostro territorio, considerando il suo fortissimo valore turistico" dice il sindaco Valentino Filippetti. Il castello ha anche delle stanze che ospitavano il papa quando questi era di passaggio nella tenuta e un sistema di accesso che permetteva al pontefice di raggiungere le stanze a cavallo. Per sua comodità, dalla stanza si poteva passare alla cappella di san Biagio che immetteva direttamente nella chiesa di Parrano.
Cla.Lat.