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Paul Pedana, il nuovo album. Oltre un’ora di viaggio in musica

Il cantautore umbertidese Paul Pedana presenta il suo album "Moosehorn Algoreaper", un viaggio sonoro di 67 minuti che esplora la psiche umana e le dinamiche sociali. Le 18 tracce spaziano tra rock, blues, jazz e folk, con testi studiati e influenze di grandi artisti. Un lavoro acclamato dalla critica per la sua originalità e profondità.

“Moosehorn Algoreaper“ è l’album della maturità del cantautore umbertidese Paul Pedana: 18 tracce per 67 minuti di musica

“Moosehorn Algoreaper“ è l’album della maturità del cantautore umbertidese Paul Pedana: 18 tracce per 67 minuti di musica

Si intitola “Moosehorn Algoreaper“ l’album della maturità del cantautore umbertidese Paul Pedana. Diciotto tracce, 67 minuti di viaggio sonoro, non è solo una raccolta di canzoni ma la complessa narrazione della psiche, delle dinamiche sociali e dell’esperienza umana del cantautore, noto da tempo ormai in Italia e soprattutto all’estero. Un lavoro splendido per la critica, "che spazia attraverso vari generi musicali con un risultato unico e indimenticabile". Le canzoni sanno di rock e blues, di jazz e folk, "senza mai perdere coesione o forza espressiva". Uno dei brani più incisivi è “Champagne“, dove, accompagnato dalla leggenda del blues Dan Patlansky, Pedana usa il sarcasmo contro la superficialità e l’avidità. In “Bark To The Beavers“ si passa dall’ambientalismo alla follia, mescolando gioco e riflessioni profonde. La creatività di Pedana raggiunge da il massimo in brani come “The Ghost In The Mist“, ballata struggente sulla vita di un senzatetto e in “The Right Swing“, un monologo su tappeto sonoro astratto sulla perdita dell’individualità nell’era digitale. Caratteristiche peculiare dell’album è l’uso dello slang americano di inizio ‘900, che l’autore ha studiato per mesi dando un tocco unico ai testi. Nell’album risuonano le influenze di Captain Beefheart, Tom Waits, Frank Zappa, Bruce Springsteen e Bob Dylan, fino ai maestri del blues del Mississippi, con l’uso di strumenti complessi, talvolta artigianali. Registrato in spazi non convenzionali come campi aperti e garages, l’album riflette anche in questo l’originalità del cantautore. Il lavoro è accompagnato dal cortometraggio “For the few, not for the many“ di Virga Siksniute. Pa.Ip.