Chiamatelo come volete: appello o grido d’allarme. Sta di fatto che i pazienti oncologici urlano a gran voce, ormai da qualche mese a dire il vero, che anche in Umbria "non si muore solo di Covid".
A chiedere attenzione sono tante, tantissime associazioni: Europa Donna Umbria, Associazione contro il cancro, Aucc, Donne Insieme, Lilt sezione di Terni, Orvieto contro il cancro, Punto rosa 2.0, Tumore al seno e dintorni, TernixTerni, Avanti Tutta, Avis Perugia, Con Noi, La Lumaca, Lilt Umbria.
Insomma, l’elenco è lungo perché i pazienti oncologici sono molti come chi si prende cura di loro, e ora, dopo settimane di attese, vogliono essere ascoltati. "La seconda ondata di questa emergenza sanitaria – sottolineano le associazioni nell’appello congiunto – impone a tutti noi una riflessione sulle criticità e sui ritardi che si sono accumulati sul fronte sanitario in Umbria. Bisogna far fronte con uno spirito di piena collaborazione ad una crisi non solo sanitaria, ma sociale ed economica senza precedenti dal Dopoguerra. Il nemico non è solo il Coronavirus".
No, non è solo Covid. E le associazioni si rivolgono direttamente alla Regione dell’Umbria, alla presidente, Donatella Tesei, e all’assessore alla salute, Luca Coletto: " Non fermate il percorso oncologico. Un ritardo in qualsiasi fase del percorso – scrivono le associazioni – può cambiare il destino di una persona, può portare ad un cambiamento della prognosi. Non fermate l’attività chirurgica oncologica. Non lasciamo che una diagnosi precoce sia invalidata dalla riduzione delle sedute delle sale operatorie". Perché, spiegano, i pazienti oncologici "in Umbria il Covid non ferma il cancro".