
L'equipe ospedaliera al lavoro
Perugia, 14 aprile 2025 – Eseguito per la prima volta in Umbria un trapianto autologo di cellule mesenchimali dall'équipe di chirurghi ortopedici. ll paziente, vittima di un incidente motociclistico, aveva subito una frattura complessa dell’arto inferiore e, a causa della gravità del trauma, è stato necessario un intervento chirurgico avanzato.
Lo ha eseguito l'équipe medica guidata dal dottor Lorenzo Maria Di Giacomo, della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia diretta dal professor Auro Caraffa.
“Per la ricostruzione dell’arto – sottolinea Di Giacomo – è stato impiegato un fissatore esterno con un meccanismo a “slitta”, che permette il trasporto progressivo di un segmento osseo in direzione della frattura, favorendo la rigenerazione ossea. In questo intervento innovativo, sono state utilizzate cellule mesenchimali, un particolare tipo di cellula staminale che ha origine dal mesoderma, prelevate dal midollo osseo del paziente stesso, a cui si è aggiunto un innesto di una sostanza osteoinduttrice, contribuendo a stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo nella zona interessata. La tecnica utilizzata è stata mini-invasiva, consentendo di evitare ampie incisioni e ridurre al minimo il danno ai tessuti molli già compromessi dal trauma”. Sono arrivati anche i complimenti della governatrice dell'Umbria Stefania Proietti.
L’intervento è stato un successo e il paziente sta seguendo un programma di recupero post-operatorio, con ottime prospettive di guarigione completa. "I fattori di crescita derivati dalle cellule mesenchimali – afferma il professor Caraffa - hanno recentemente suscitato un crescente interesse nel campo della rigenerazione muscoloscheletrica. Il supporto della letteratura scientifica internazionale conferma il potenziale di queste tecniche nel migliorare la guarigione ossea e nel ridurre i tempi di recupero. L’impiego di cellule staminali autologhe, in combinazione con sostanze osteoinduttivi e stimoli biomeccanici, rappresenta un passo avanti nella gestione delle fratture non guaribili e dei difetti ossei, contribuendo a ridurre gli oneri fisici, economici e sociali associati a queste patologie”.
"Grazie a questo intervento, si apre una nuova possibilità terapeutica per i pazienti con esiti di gravi traumi ossei, offrendo una cura all'avanguardia che unisce la medicina rigenerativa con le moderne tecniche ortopediche", dichiara Giuseppe De Filippis, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.