LUCA FIORUCCI
Cronaca

Perugia, rumore contro la violenza. In tantissimi alla manifestazione per Giulia e per tutte le donne

Centinaia in corteo: ci sono giovani e anziane, mamme con bambini e anche molti uomini. Il grido è uno solo: "Non una di meno". Sfilano anche Fratoianni, Conte, Ilaria Cucchi e Marilena Grassadonia.

Perugia, rumore contro la violenza. In tantissimi alla manifestazione per Giulia e per tutte le donne

Perugia fa rumore per Giulia Cecchettin e per tutte le donne vittima di violenza. Perché non succeda ancora, perché non si dimentichi, perché non ci si ritrovi ancora ad aggiungere nomi a un elenco impietoso. "Non una di meno" scandisce il corteo che si è formato in piazza del Bacio ed è arrivato in piazza Birago, attraversando il parco della Verbanella. Fanno rumore le ragazze, “Mariposas libere di volare“, le mamme con i bambini, le donne più mature. Fanno rumore i ragazzi e gli uomini che partecipano perché il problema è un problema che non ha genere. Prima di partire, in piazza, c’è tempo per gli attori di “Voci e progetti“. Improvvisano a tema e aiutano a rompere il ghiaccio. Nel frattempo, dall’hotel Gio’ Jazz arriva una delegazione di Sinistra Italiana, ci sono il segretario Nicola Fratoianni, Ilaria Cucchi e Marilena Grassadonia. Dal centro convegni Capitini, arriva, invece, Giuseppe Conte, leader del Cinque Stelle, anche loro a convegno, per il coordinamento regionale. C’è anche l’onorevole Emma Pavanelli, e numerosi aderenti ai due partiti. Dopo un primo intervento, ci si incolonna dietro gli striscioni e si parte.

"Ma quanti saremo? Boh, tanti. Sono fermi sulle scale prima del cancello del parco". Dopo poche decine di metri la testa del corteo, già in marcia attraverso l’area verde, si deve fermare. Il passaggio verso la Verbanella per le scale che salgono attraverso via Angeloni rallenta la marcia di un piccolo grande fiume di persone. "Guarda che sono al cancello anche gli altri". E allora si sorride perché a fare rumore, ieri pomeriggio, sono in tanti, forse più di quanti si attendeva. All’anfiteatro del parco la marcia si arresta per una lettura, il gruppo si ricompatta dietro le parole lette al microfono. Si applaude e si battono le mani a sottolineare le parole di Michela Murgia. In piazza Birago il momento conclusivo, ancora un’occasione di riflessione e di condivisione tra centinaia di volti solcati da una striscia rossa di rossetto sulla guancia. Rumore contro il silenzio della violenza perché non sia più tollerata o giustificata, perché di Giulia e le altre "sia detto il vostro nome".