Perugia, 30 novembre 2021 - La Procura di Perugia ha revocato la richiesta di archiviazione che era stata avanzata nell'ambito dell'indagine avviata a carico di un uomo di origine nordafricana accusato di avere costretto la moglie a tenere il velo integrale. Lo ha reso noto lo stesso Ufficio giudiziario del capoluogo umbro guidato da Raffaele Cantone.
La richiesta di revoca della richiesta d'archiviazione - spiega la Procura di Perugia - è stata decisa in seguito alla presentazione di opposizione da parte della persona offesa. È giustificata «dalla necessità di effettuare ulteriori attività investigative, cui fa riferimento l'atto di opposizione, fra cui anche l'audizione diretta della querelante». Nella stessa nota, firmata dal procuratore Cantone, si ricorda che il procedimento «nei giorni scorsi era stato oggetto di particolare attenzione mediatica per una frase estrapolata dalla richiesta di archiviazione relativa alla costrizione della denunciante a tenere il velo integrale».
In particolare nell'atto si sosteneva che «la condotta di costringere a tenere il velo integrale rientra nel quadro culturale, pur non condivisibile in ottica occidentale, dei soggetti interessati». «Imporre il velo non può essere giusto nel nostro Paese che ha proprie regole. Che non sono certamente quelle della tradizione islamica», aveva detto il procuratore dopo che il caso era finito sui giornali. Nella richiesta di archiviazione del pm, ora revocata, si sosteneva tra l'altro che «il rapporto di coppia viene caratterizzato da forti influenze religiose-culturali alle quali la donna non sembra avere la forza o la volontà di sottrarsi».