
Perugia, verso le elezioni comunali . Destra e sinistra, poche idee e confuse. Iniziano le prove del Grande Centro
Nella confusione che ancora regna sovrana, adesso a Perugia sembra aprirsi una porta per il Grande Centro. Il tema è quello delle elezioni amministrative per il nuovo sindaco: per andare alle urne ci sono meno di nove mesi, ma ancora partiti e coalizioni sono in alto mare. Ieri però in un post su Facebook, il consigliere regionale Andrea Fora (costretto a fare un passo indietro nel 2019 dopo essersi candidato alla presidenza di Palazzo Donini), ha chiarito quali siano i suoi intenti, o almeno quelli dei movimenti civici che rappresenta, così come quelli di Italia Viva (il partito a cui ha aderito). E con lui si è subito schierato Giacomo Leonelli, segretario regionale di Azione, che ha condiviso il suo pensiero.
Ma cosa ha detto Fora? Intanto ha preso le distanze dal Partito democratico, o almeno da un pezzo di esso: "Se il Pd vuol fare un sondaggio su chi candidare a sindaco, gli consiglierei di approfondire "fuori dalle sue bolle" una analisi, più che sui nomi, sui temi e su ciò che pensano i cittadini. Io in questi mesi ho ascoltato molto la città, registrando una distanza siderale da ciò che si dice dentro alcune stanze in cui ci si auto convince di qualcosa che non c’è, e il mondo reale".
E chiarisce: "Non mi presterò a dare una verniciata di nuovo a qualcosa che nasce già vecchio". A cosa si riferisce? Vallo a sapere, magari al tavolo messo in piedi dai segretari dem Tommaso Bori e Sauro Cristofani, che guarda caso per ora esclude proprio il Centro. "Mesi fa – riprende Fora - abbiamo dato il via a ‘Perugia Partecipa’, con l’intento di proporre un cantiere di partecipazione civica fondata su un autentico cambiamento rispetto al grigiore del passato. Non mi sono mai candidato, anche memore della precedente esperienza, ma non mi sono mai sottratto all’impegno per verificare la concreta possibilità di costruire qualcosa di nuovo. Noto che invece nulla è cambiato – conclude -, né le liturgie dei tavoli in cui si rivendica l’Identità della sinistra, né l’approccio barricadero del dire ’Romizi ha fatto tutto male’".
Ecco, insomma, Fora non boccia affatto Romizi e questo è un altro indizio di qualcosa che si sta muovendo. In tutto questo pare stiano scendendo vertiginosamente le quotazioni della candidatura di Paolo Belardi, docente di Ingegneria e a cui i vertici del Pd avevano pensato per giocare una carta a sorpresa che non sta raccogliendo il gradimento della base.
Piuttosto, il progetto che un pezzo di Pd sta portando avanti è quello di una convergenza con il centro e l’area moderata progressista, che di certo non include i Cinquestelle e neanche le forze di estrema sinistra.
Un centro che potrebbe comprendere anche movimenti come Progetto Perugia, la lista che fin qui ha appoggiato Romizi e i cui rappresentanti non perdono occasione per guardarsi intorno vista la confusione che regna assoluta... Le prove del Grande Centro sono iniziate.
Michele Nucci