Perugina, il futuro è dolce. Investimento da 6,5 milioni

A San Sisto tutta la produzione europea Galak e Milkybar del Gruppo Nestlé

Perugina, il futuro è dolce. Investimento da 6,5 milioni

Perugina, il futuro è dolce. Investimento da 6,5 milioni

Nestlé è pronta a far scattare un maxi investimento da 6,5 milioni sulla fabbrica del cioccolato di San Sisto, che diventerà produttrice esclusiva di due marchi. Grazie a questa operazione, infatti, lo stabilimento Perugina diventerà il polo produttivo delle tavolette di cioccolato bianco a marchio Galak e Milkybar, destinate a tutto il mercato europeo di Nestlé. Obiettivo della multinazionale svizzera, come annunciato anche in altre occasioni, è quello di "aumentare la centralità dell’hub internazionale per il Gruppo".

Le risorse dovrebbero servire all’ ammodernamento della linea di produzione del cioccolato bianco che sarà operativa a partire dalla metà del 2024. Sarà rinforzata anche la fase di packaging con una tecnologia più evoluta e performante. A seguito di questo restyling, Nestlé prevede già dal 2025 un incremento del 15% dei volumi produttivi sulla linea delle tavolette rispetto alla produzione attuale.

"San Sisto – dice Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia – riveste un ruolo sempre più centrale nella strategia di crescita dell’azienda, come dimostra questo nuovo investimento, che contribuirà a rendere la fabbrica ancora più competitiva a livello internazionale. Le straordinarie capacità del sito produttivo si confermano in grado di rispondere alle esigenze sia locali sia internazionali in modo brillante". Gli fa eco il direttore di San Sisto: "Siamo particolarmente felici di essere un punto di riferimento per gli altri mercati in cui opera il Gruppo. Grazie a questo investimento - conclude Marco Muratori – lo stabilimento sarà sempre più all’avanguardia e grazie alle persone che ogni giorno vi lavorano con dedizione, continueremo a coniugare tradizione e innovazione".

Ma sul sito produttivo - dove dopo il taglio agli organici inferto nel 2017 sono rimasti poco più di 700 dipendenti (negli anni d’oro la fabbrica dava lavoro a circa 4mila persone) - si addensa anche qualche nube. A preoccupare i sindacati la decisione della Barry Callebaut di chiudere il comparto torrefazione della Perugina. Sulla vicenda si è espresso anche l’assessore all’economia Michele Fioroni: "Questa amministrazione monitorerà con massima attenzione l’evoluzione del piano industriale della Barry Callebaut, affinché venga tutelato il valore strategico ed il patrimonio industriale legato al cioccolato e alla sua filiera nonché la salvaguardia del capitale umano e dei livelli occupazionali".

Silvia Angelici