Piano dei trasporti umbro. Legambiente lo boccia

Maurizio Zara e Paolo Festi: "Mero elenco di opere, e non al passo con i tempi . Occorre ricercare soluzioni ai problemi di viabilità e accessibilità".

Piano dei trasporti umbro. Legambiente lo boccia

Maurizio Zara e Paolo Festi: "Mero elenco di opere, e non al passo con i tempi . Occorre ricercare soluzioni ai problemi di viabilità e accessibilità".

PERUGIA – Legambiente boccia senza se e senza ma il Piano dei trasporti della Regione. L’associazione ambientalista, infatti, ha presentato una serie di osservazioni contenute in 13 pagine al documento di programmazione decennale 2024-2034 recentemente pre-adottato dalla Giunta.

"Si tratta a nostro giudizio di un piano che nasce vecchio – scrivono il presidente Legambiente Umbria Maurizio Zara (foto) e nquello di Fiab Perugia Pedala, Paolo Festi - concepito come mero elenco di opere, e non al passo con i tempi. Una lunga lista di infrastrutture, nelle varie modalità, viene giustificata nei propositi realizzativi dal quadro di coerenza sovraordinato, in gran parte senza valutazioni aggiuntive di urgenza e necessità che diano conto anche della mancata o difficile realizzazione delle stesse opere negli anni. Manca, in sostanza, la definizione di un metodo di scelta tra priorità e soluzioni alternative (un Piano che realizza di tutto e di più non è credibile). Colpisce al contrario in negativo – spiegano - che un documento proiettato al 2034, riproponga progetti in campo da anni privi di stime di remuneratività ed efficacia aggiornati, e soprattutto che lo stesso piano regionale basi le proprie valutazioni su analisi di domanda in gran parte ferme ai dati sul pendolarismo Istat del 2011. Ribadiamo in questa sede una volta in più – scrivono - che onde evitare che i piani siano perlopiù meri esercizi compilativi che si limitano a elencare possibili interventi che poi regolarmente non trovano applicazione, occorre individuare priorità e indirizzi chiari di azione ai vali livelli amministrativi".

Nelle tredici pagine tutti i dubbi su opere come Media Etruria, Nodo, Metrobus e su dimenticanze come quella di un Piano della mobilità ciclistica. "Sarà fondamentale per l’Umbria – concludono Festi e Zara - ricercare soluzioni ai problemi di viabilità e accessibilità dei propri centri abitati in linea con i tempi, limitando all’essenziale opere che comportino nuovo consumo di suolo naturale per concentrare l’azione regionale sugli asset ferroviari e del trasporto pubblico esistenti (risolvendone i fattori di debolezza strutturali nuovi e conosciuti) e su una strategia reale per l’intermodalità".