"Piano ospedali, potenziare anche Pantalla"

Da Bori (Pd) critiche su mancato co-finanziamento, inserimento della struttura da campo, assenza di protocolli omogenei per i casi Covid.

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Pronti a farsi sentire per "garantire la sanità pubblica in tutto il territorio regionale". È quanto annunciano le opposizioni che prima che l’assemblea di Palazzo Cesaroni domani voti il Piano sanitario per il potenziamento della rete ospedaliera regionale, hanno intenzione di sottolineare "i punti critici". Ad annunciare gli atti, i consiglieri Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto), Thomas De Luca (5Stelle) e Tommaso Bori (Pd).

"Intanto – dice quest’ultimo –, va detto che qui a differenza delle altre regioni dove il PIano è stato co-finanziato, non è stato praticamente aggiunto nulla o quasi ai 24 milioni e 100mila euro erogati dal Governo. La seconda sottolineatura è che in questo Piano si fa rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta: ovvero l’ospedale da campo. Progetto che sta avendo, come noto, diverse complicazioni anche giudiziarie perchè sembra che non corrisponda ai canoni previsti e all’utilità. Ecco perchè adesso provano a rimettere il presidio in questione in questo Piano in modo da avere una copertura anche legislativa e il mandato del consiglio regionale. La terza criticità – continua Bori –, è che non sono previsti investimenti sull’ospedale di Pantalla, dove 8 erano i posti di terapia intensiva e 8 rimangono". L’assessore regionale alla Salute Coletto ha spiegato che si tratta di un nuovo servizio creato proprio per l’emergenza Covid. "Insisto – replica – per noi va previsto il potenziamento e il riconoscimento di Pantalla come Dea, ovvero come struttura di accettazione per l’emergenza-urgenza. Tra le criticità da superare anche il fatto che ad oggi ancora non esistono protocolli regionali omogenei per la gestione né della dignosi né dei casi Covid. Non ci sono percorsi separati dagli altri per pazienti Covid o sospetti tali".

E ancora: "Chiederemo anche l’aggiornamento del piano pandemico per l’Umbria che comporta una serie di azioni tra cui l’accumulo di dispositivi sanitari di protezione personale sia per gli addetti alla sanità che per le comunità. In regioni come la Liguria sono stati spediti a casa pacchetti di mascherine. Per quanto riguarda la privatizzazione della sanità, annunciata nel programma della maggioranza sul modello Lombardia, ci piace sottolineare il fatto che la pandemia abbia sconfessato quel sistema facendo riacquisire un valore centrale proprio alla sanità pubblica".

Ci sono 120mila prestazioni accumulate da smaltire. "Se ne stanno effettuando appena il 37%. Abbiamo chiesto e torneremo a insistere proprio domani di dare attuazione al piano straordinario, peraltro già deliberato e finanziato, per l’abbattimento delle liste di attesa con l’apertura degli ambulatori fino a tarda sera e anche nei festivi. Senza questo, addio ali screening per la prevenzione e la diagnosi precoce. Le diagnosi sono in calo ma non perchè la gente sta meglio, semplicemente perchè non può accedere ai servizi".

Donatella Miliani