Sembrano non finire mai le polemiche riguardanti Piazza 40 Martiri. Un botta e risposta tira l’altro, con svariati soggetti che si sentono partecipi della questione. Chi ne ha ben donde è il movimento "Liberi e Democratici", che nel valzer di stoccate delle ultime settimane ha sferrato l’ultima in ordine cronologico, anche se a dirla tutta si tratta più di una risposta all’articolo pubblicato sulla rivista cittadina "Centralmente" e probabilmente riconducibile a "Il Barone Rampante", gruppo eugubino di "Salviamo Il Paesaggio".
I LeD definiscono l’articolo "inconsistente", a partire dall’accusa rivolta all’amministrazione Stirati di non aver coinvolto i cittadini nella realizzazione del progetto: "Niente di più falso. In data 24/25 febbraio 2023, presso Palazzo Pretorio, si è tenuta una due giorni aperta a pubblico, associazioni, cittadini, professionisti che – a vario titolo – potevano partecipare con propri contributi al riguardo". E prosegue: "L’autore, inconsapevolmente, manifesta un atteggiamento di evidente contraddittorietà. Se da una parte si appiglia, emotivamente, a una sorta di nostalgia per la superata socialità della piazza, dall’altra omette di considerare la ragione primaria del rifacimento. La Piazza, pre-lavori, era diventata una mera "circonvallazione" di auto, fumo e asfalto con persone relegate ai lati della stessa. La ristrutturazione con la sostituzione dell’asfalto, insieme alla rivisitazione del traffico, permetterà a Piazza 40 Martiri di essere un vero e proprio ’luogo d’incontro’. Una riqualificazione attesa e ipotizzata da decenni dagli urbanisti di maggior calibro, che non perderà – ed anzi aumenterà – il carattere sociale della stessa. La più grande mistificazione della presa di posizione riguarda la rovina del verde pubblico. Senza ulteriormente ripetere quanto già ampiamente detto, si rammenta, ancora una volta, che gli spazi verdi saranno valorizzati (con successiva piantumazione) e resi maggiormente fruibili", conclude.
Un’opera, il rifacimento di piazza 40 Martiri, che ha portato con sé discussioni e polemiche fin da subito. Sarebbe bene, ora che i lavori sono nel pieno, remare tutti verso un’unica direzione. Semplicemente per fare il bene di Gubbio.
Federico Minelli