DANIELE CERVINO
Cronaca

Piazza Grimana ieri e oggi. L’Arco Etrusco simbolo cittadino. Restauro nel 2014

La storia del quartiere attraverso le cartoline in bianco e nero. La fonte aggiunta nel 1600, ecco come è cambiata l’area.

La storia del quartiere attraverso le cartoline in bianco e nero. La fonte aggiunta nel 1600, ecco come è cambiata l’area.

La storia del quartiere attraverso le cartoline in bianco e nero. La fonte aggiunta nel 1600, ecco come è cambiata l’area.

Un testimone silenzioso della storia di Perugia. Monumento imponente e prestigioso pervenuto fino a noi dal passato e da sempre percepito quale tratto dell’identità cittadina. Gli anni passano, la città cambia. Ma l’Arco Etrusco è sempre lì a ricordarci chi siamo. E queste vecchie cartoline in bianco e nero, che pubblichiamo qui a fianco, svelano come il progresso ha modificato vie e ambiente circostante. Ce le mostra Adriano Piazzoli, perugino doc, memoria storica della città. Ci accompagna - attraverso la sua collezione - in questo viaggio tra piazza Grimana e via Ulisse Rocchi. "Qui si respira la storia - comincia Piazzoli –. La porta urbica è la sublime opera che gli Etruschi innalzarono per rivivere nei Secoli. L’Arco originario risale al III Secolo avanti Cristo, e si trovava nella zona della Sinagoga, in via Pozzo Campana, traversa di via Rocchi. Andato distrutto dall’imperatore Ottaviano Augusto, che incendiò Perugia, è stato ricostruito e fu fatto ristrutturare dopo la sua vittoria".

La Porta monumentale è orientata a Nord dell’antica cinta muraria. Per le sue dimensioni (11 metri di altezza) e per il suo ottimo stato di conservazione è da considerare la più imponente di tutta l’Etruria antica. Le iscrizioni sull’arco Augusta Perusia e Colonia Vibia furono aggiunte in età romana. La Porta, fiancheggiata da due enormi torri di forma trapezoidale, è costruita in opera quadrata con blocchi di travertino, disposti in filari regolari a secco. Tra le sei porte cittadine, è l’unica a non aver subito forti modifiche, se non per la costruzione, nel torrione di sinistra, di una graziosa loggia rinascimentale, collegata al palazzo contiguo, oggi sede della Soprintendenza dell’Umbria. "Guardi - dice Piazzoli indicando una cartolina – via Cesare Battisti che conduce in piazza Morlacchi in passato non c’era".

Nel 2014 l’Arco Etrusco è tornato all’antico splendore grazie a un prezioso restauro. Il progetto, giunto a compimento dopo un anno e mezzo di lavori, ideato dal Comune di Perugia e dal Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è stato possibile grazie alla collaborazione della Brunello Cucinelli Spa che ha contribuito per l’importo complessivo dei lavori pari a 1,3 milioni di euro. "Accanto all’Arco c’è una splendida fontana - conclude Piazzoli –. Non fu però costruita dagli Etruschi, ma aggiunta secoli dopo". La costruzione è del 1621, l’acqua arriva da un ruscello sotterraneo.