
Picchia calciatore, Daspo al tecnico ’Espulso’ per un anno dagli stadi
A Pistrino come a San Secondo, un brutto episodio allo stadio durante una partita di Prima Categoria si è tradotto in un provvedimento giudiziario per l’allenatore di una squadra locale. Proprio in questi giorni i carabinieri della Stazione di Citerna hanno dato esecuzione al Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive), emesso a carico di un 48enne del posto, allenatore di una squadra di calcio appartenente alla Prima Categoria. L’episodio che ha determinato l’emissione del provvedimento risale allo scorso mese di aprile: nello stadio adiacente la chiesa di Pistrino, si era appena disputato – senza nessuna tensione tra le squadre e le tifoserie – un incontro di calcio del campionato di Prima Categoria. Al termine la squadra vincitrice si era radunata in campo per i festeggiamenti. Proprio durante questi momenti l’allenatore della squadra sconfitta (Pistrino) si avvicinava a uno dei calciatori avversari sferrandogli, senza nessun apparente motivo, un pugno al volto.
Per il calciatore un lieve trauma per cervicalgia e una ferita al labbro refertati dai medici dal pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello con sette giorni di prognosi. A seguito della denuncia sporta dal calciatore stesso, i Carabinieri avevano richiesto l’applicazione del provvedimento di divieto di accedere alle manifestazioni sportive per la condotta dell’allenatore; misura accolta ed applicata sempre dai Carabinieri. In base al provvedimento l’uomo, per un anno, non potrà accedere agli incontri sportivi in tutto il territorio nazionale, ed inoltre due ore prima e due ore dopo di ogni manifestazione sportiva, dovrà rimanere ad una distanza superiore ai 200 metri dal luogo dove la stessa si sta disputando. E’ il secondo Daspo in pochi mesi emesso in Altotevere per episodi allo stadio. A inizio luglio stesso provvedimento per il dirigente dell’Angelana - coinvolto in un brutto episodio a San Secondo contro l’arbitro durante una gara di calcio under 17 – e già inibito dalla giustizia sportiva. L’uomo era presente al di fuori del perimetro di gioco, fra le tifoserie, a pochi minuti dall’inizio della partita, iniziava ad inveire contro l’arbitro, offendendolo e minacciandolo. Anche dopo la fine - riferisce la Procura - continuava col proprio comportamento aggressivo, lanciando sassi in direzione dell’arbitro". In questo caso l’episodio era accaduto a maggio.