Incontrare il Medioevo per strada è un’esperienza unica: viverlo è molto più che leggerlo in un libro. Significa tornare a respirare le atmosfere, gli odori, i colori e i rumori di un mondo lontano. Era evidente dall’entusiasmo degli adulti, ma più ancora dallo stupore e dalla curiosità dei bambini che ieri mattina si aggiravano con i genitori per le vie di Bevagna. La città ha come sempre vissuto intensamente - con un bel pienone di turisti - la giornata finale del Mercato delle Gaite. Girando per le vie e le piazze di Bevagna i commenti e le domande avevano l’intercalare di molti dialetti, soprattutto delle regioni limitrove, ma tanti anche gli stranieri, oltre agli umbri che amano questa manifestazione e tornano a viverla ogni anno. Un richiamo inevitabilmente legato anche agli aspetti gastronomici della festa, alle taverne e ai prodotti tipici in vendita, piccole gioie che si aggiune al fascino delle suggestive botteghe che ricostruiscono fedelmente antichi mestieri: dal ceraiolo allo speziale, dalla cartiera al fabbro. Grande folla, dalle prime ore di ieri mattina al ’Mercato’, rievocazione fedele e suggestiva di lavori perduti e scene di vita medievali. Molto più che bancarelle: tutti in costume a proporre ’souvenir’ di storia, piccoli e grandi oggetti dal sapore antico. Un grande impegno per le varie Gaite, che hanno lavorato alacremente, con la fatica di tanti volontari, per fare il meglio alla gara del Mercato. Passione e sguardi pieni di emozione per chi vive la propria Gaita e ci tiene a farla primeggiare. Ieri sera è stato proclamato il vincitore del Palio edizione 2023, ma come sempre la festa è stata di tutti, dell’intera città, di chi l’ha visitata e vissuta. E tra uno sosta in piazza col divertimento dei ’Giullari del diavolo’ e uno scatto al lavatoio, tornato all’uso di un tempo, nessuna tregua per i telefonini: scatti e selfie a volontà.
Patrizia Peppoloni