"Decisione corretta e legittima quella dell’Umbria. Si sacrifica la vita del bambino, almeno non mettiamo a rischio quella della madre". Il senatore leghista Simone Pillon rilancia sulla delibera Tesei. "La legge è legge e va rispettata – dice –, ma nulla vieta al Parlamento di cambiare". Il ministro Speranza si è mosso. "Non mi sembra che siano intervenute differenze nella composizione chimica della pillola. Perchè il Consiglio Superiore di Sanità dovrebbe variare un protocollo che tutela la persona?. Lo scopo della 194 era quello di far uscire la donna dalla solitudine dell’aborto fai-da-te per consentire il ricovero in sicurezza nella struttura pubblica. È singolare che le forze politiche che nel ’78 portarono a questo, ora vogliano di nuovo confinare la donna in casa. Pressioni psicologiche? Chiacchiere. La donna avrà il suo percorso e potrà decidere di procedere all’aborto chimico, ma almeno lo farà in sicurezza. E comunque il problema non è la tecnica terribile con cui togliere la vita umana. Alziamo piuttosto lo sguardo per mettere mano a risorse economiche serie che vadano a sostenere ogni bambino fin dal suo concepimento. Come fatto ad esempio dal Veneto. In Parlamento stiamo portando avanti proposte analoghe affinchè nessuno più sia lasciato da solo di fronte a disagio e necessità". Propaganda elettorale? "Non mi risultano elezioni. Sono già state vinte. Stupisce piuttosto – conclude –, il silenzio assordante dei cattolici di sinistra. Più che di fede qui si tratta di buon senso: garantire la salute delle donne".
D. Mil.