
Street wine (Foto Gasperini/ Germogli)
Orvieto, 9 luglio 2023 – Una riduzione della produzione enologica stimata tra il 50 ed il 60 %, ma la qualità potrebbe non essere compromessa. E’ quanto prevede il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella. "Questa strana estate, sotto il profilo climatico, è causa di malattie patogene in vigna, a iniziare dalla peronospora, e in alcune zone si annuncia un calo della produzione di uve del 50-60% – spiega il presidente Cotarella – la pioggia pomeridiana, l’umidità della notte e il sole della mattina sono purtroppo le condizioni climatiche perfette per far sviluppare la peronospora che sta attaccando tutti i vigneti e in particolare le varietà più sensibili".
«A memoria – aggiunge l’enologo – non ricordo una stagione così pazza, i danni saranno ingenti. L’unico modo per cercare di limitarli è attuare una attenta conduzione scientifica del vigneto anche se purtroppo a volte non è sufficiente. Adesso dobbiamo ancor di più ricorrere alla viticoltura di precisione per cercare di salvare i grappoli rimasti sani".

Per il presidente degli enologi italiani e mondiali, "il clima ideale a questo punto resta soltanto un sogno. Di certo – prosegue Cotarella – è meglio un’annata siccitosa che una stagione così piovosa. In una stagione limitatamente secca si può intervenire con le irrigazioni a sostegno e comunque è più gestibile, scientificamente, una stagione più siccitosa che umida come questa. Non ci resta che adattarci a questo clima pazzo che cambia di anno in anno – è la riflessione dell’esperto –, speriamo di trovare sistemi scientifici che ci permettano di contenere i danni di questi patogeni".
Il presidente Riccardo Cotarella, resta comunque convinto che anche in una stagione così complicata ci sarà "una quantità di prodotto ridotta, ma il lavoro degli enologi, scientifico, professionale e passionale garantirà vini di alta qualità", conclude. Insomma: la quantità sarà decisamente inferiore, ma la qualità sarà ad altissimi livelli.
Cla.Lat.