Dal divieto di detenzione armi e munizioni al diniego o revoca del porto d’armi: questi i temi del convegno organizzato a Perugia da Federcaccia umbra in collaborazione con Federcaccia nazionale che ha individuato proprio il capoluogo umbro come tappa di partenza di un percorso che si svolgerà su tutto il territorio nazionale, volto a informare chi possiede armi per uso venatorio o sportivo sulle leggi che ne regolano la detenzione, l’eventuale perdita o la riacquisizione di tale diritto. Un diritto non assoluto, bensì una concessione, un’eccezione al normale divieto di detenere armi, come più volte ribadito dai relatori presenti, Massimo Buconi, presidente di Federcaccia nazionale, Nazzareno Desideri (Federcaccia umbra), il vice prefetto Fabio Baldoni, Dario Lemmi, comandante del Commissariato di Polizia di Città di Castello, gli avvocati Maurizio Lorenzini e Andrea Campanile. "Non solo i cacciatori ma anche un cittadino trova difficoltà nell’accettare alcune prassi e passaggi per avere la licenza di porto d’armi – conferma Desideri –, non conoscendo la legge. È per questo che abbiamo organizzato l’evento e invitiamo chi voglia ottenere ulteriori informazioni a contattare le nostre associazioni". Non pochi, visto che i cacciatori in Umbria sono circa 20mila.
CronacaPorto d’armi e licenza di caccia: le regole: "Non un diritto, ma una concessione"