LUCA FIORUCCI
Cronaca

Post-sisma, l’Umbria è ripartita. In crescita imprese e aziende nel cratere del terremoto 2016

Il report della Camera di commercio: segnali di rilancio con un aumento significativo di produzione e valore aggiunto. Ma sull’Appennino e in Valnerina pesano spopolamento e invecchiamento.

Il commissario alla ricostruzione Guido Castelli sul ponte tibetano di Sellano

Il commissario alla ricostruzione Guido Castelli sul ponte tibetano di Sellano

L’Umbria fuori dal tunnel del post-terremoto. Così dice l’ultimo report della Camera di commercio dell’Umbria, elaborato nell’ambito del Progetto Fenice, in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia, il Comune di Norcia e la Scuola umbra di amministrazione pubblica. È stato il 2024 l’anno decisivo per i 14 comuni umbri più duramente colpiti dal terremoto del 2016, esclusa Spoleto, che è un caso a sé. Anno in cui si evidenziano, rileva ancora la Camera di commercio, segnali concreti di rilancio che si concretizzano nelle imprese inattive che diminuiscono, in più lavoratori stabili, nella crescita significativa di produzione e valore aggiunto, nell’aumento della solidità finanziaria.

Il numero delle imprese con valore della produzione assente, cioè aziende attive solo sulla carta, è sceso sotto i livelli del 2015, con un calo graduale ma costante che dalle 2.016 del 2017 sono passate alle 1.875 del 2024. Anche il fronte dell’occupazione, sempre in base al report, registra un netto miglioramento. Gli addetti totali nei 14 comuni passano da 4.792 nel 2017 a 5.197 nel 2024, confermando "una crescita vera", sottolinea l’ente camerale. Nel 2024 si supera anche il dato pre-sisma del 2015: 4.884 addetti. I lavoratori dipendenti veri e propri passano da 2.594 nel 2017 a 3.200 nel 2024, superando anche i 2.566 del 2015, mentre calano gli addetti familiari. Le imprese di capitali aumentano, nel 2015, erano 231, pari al 10,7% del totale. Nel 2024 diventano 335, pari al 15,7%. E cresce anche il valore aggiunto per impresa: +35,9% tra 2015 e 2024, a fronte di un’inflazione nello stesso periodo del +18,7%. Mentre il valore della produzione sale del 40,2%. Anche i margini aziendali sono in ripresa. La redditività operativa dei capitali investiti, Roi, sale dall’1,84% del 2015 al 2,98% nel 2024.

Considerando i 15 i comuni del cratere (compreso Spoleto), il quadro si fa meno lineare, sottolinea ancora il report della Camera di commercio. Le imprese senza produzione scendono da 4.894 a 4.556, ma il calo è meno marcato rispetto ai 14 comuni della Valnerina. Il numero totale degli addetti scende, da 16.502 a 16.128, mentre gli addetti non familiari crescono leggermente (da 11.077 a 11.243), ma a Spoleto si registra addirittura un calo. Il valore aggiunto si "ferma" a +21,2%, a +36% (contro +40,2%) il valore di produzione. Vanno però bene i margini: da 2,2% a 3,88% la redditività operativa dei capitali investiti, 3,3% a 8,36% la redditività del capitale proprio. "La fase della ricostruzione post-sisma darà ancora slancio per qualche anno, ma restano tutte le incognite strutturali dei piccoli comuni della Valnerina: spopolamento, invecchiamento della popolazione, difficoltà di attrazione di attività economiche – sottolinea la Camera di Commercio – i segnali del 2024 dicono che la direzione è giusta. Ora bisogna consolidarla".