REDAZIONE UMBRIA

Presidio a difesa del Consultorio: "Basta con le carenze di personale"

Domani la manifestazione del Comitato per la salute pubblica a cui aderiscono diverse associazioni

Emma Scanu, presidente Comitato

Emma Scanu, presidente Comitato

Mobilitazione a sostegno del Consultorio di Orvieto da parte del Comitato per la salute pubblica. Domani alle 10.30 è prevista una manifestazione di fronte alla sede del Consultorio di Orvieto scalo per protestare contro le carenze di personale che penalizzano da tempo il servizio. Sono infatti due anni che non c’ il ginecologo e non c’è nemmeno l’assistente sociale, insomma due figure chiave alla cui assenza la Usl non riesce a porre rimedio, anche se nel caso del ginecologo si era cercato di tamponare parzialmente la situazione con un incarico a tempo affidato all’ex primario del reparto di ostetricia, Patrizio Angelozzi.

All’iniziativa del Comitato presieduto da Emma Scanu, hanno aderito anche le associazioni “Cellula Luca Coscioni“, “L’albero di Antonia“, “Il filo di Eloisa“, “Abitare Orvieto“, “Articolo 21- Presidio di Orvieto“ e “Rose rosse d’Europa“. "L’assistente sociale-spiegano dal Comitato- nella pratica manca da anni e viene attivata a chiamata solo nei casi di interruzioni volontarie di gravidanza di minori in assenza di consenso genitoriale. Da anni, quindi, manca tutta la parte legata all’orientamento, informazione e sostegno a favore delle singole persone e delle famiglie, oltre che il lavoro di connessione con la rete territoriale per le situazioni complesse. Insomma il servizio si regge sulla bravura e la buona volontà delle ostetriche e della psicologa".

Una situazione che era stata anche recentemente segnalata, per l’ennesima volta, dal direttore del Distretto sanitario Massimo Marchino nel corso della sua audizione di fronte alla commissione per la sanità ed il sociale che è stata costituita in seno al Consiglio comunale, affidata all’esponente di Forza Italia, Evasio Gialletti.

"Ora abbiamo programmato un’altra soluzione che dovrebbe essere operativa a partire dall’inizio del prossimo anno con la contrattualizzazione di un ginecologo in quiescenza che presterà servizio per nove ore settimanali –aveva detto Marchino-, non è una soluzione definitiva né ottimale perché le ore sono poche ma è risposta migliorativa rispetto alla carenza degli ultimi due anni". Cla.Lat.