PERUGIA – Una flessione di 416 milioni di euro in un anno nei prestiti alle imprese: è il dato che emerge per l’Umbria dal report pubblicato dal centro studi della Cgia di Mestre che ha messo a confronto l’ammontare degli impieghi nell’aprile 2024 con quelli rilevati nello stesso mese dell’anno precedente. Secondo i dati di Cgia, il ricorso al credito in Umbria da parte delle imprese è scivolato dai quasi 9,3 miliardi di euro dell’aprile 2023 ai quasi 8,9 miliardi dell’anno successivo.
A soffrire di più è il territorio della provincia di Perugia, dove gli impieghi vivi si sono ridotti, sempre nel periodo di riferimento, del 5 per cento, che in valori assoluti equivalgono a circa 380,5 milioni in meno. Migliore il quadro nella provincia di Terni dove la contrazione del ricorso al credito si attesta ad appena il 2,2 per cento, con una flessione in valori assoluti di 35,5 milioni di euro. Secondo il report pubblicato da Cgia, questo trend rischia di alimentare, indirettamente, un fenomeno molto preoccupante che, ormai, non riguarda solo le regioni del Sud, ma anche quelle del Nord e del centro, Umbria compresa: la presenza sempre più diffusa nell’economia reale delle organizzazioni criminali. In questi momenti così particolari, infatti, sono gli unici soggetti che dispongono della liquidità necessaria per "aiutare" chi si trova in difficoltà economico-finanziaria.