
"Procura, dipendenti in difficoltà" La denuncia dei sindacalisti: ’Impossibile lavorare con serenità’
"Alla Procura di Spoleto i dipendenti amministrativi affrontano grandi difficoltà ed è impossibile lavorare con serenità". La denuncia arriva da Elisabetta Rico, coordinatrice regionale del settore giustizia della Cisl FP, e dalla RSU Emma Libertini, che insieme a Luca Talevi Responsabile Cisl FP Umbria, riaccendono i riflettori su un problema di vecchia data mai risolto ovvero quello della carenza del personale amministrativo dovuto ad una pianta organica assolutamente inadeguata alla mole di lavoro. Nella Procura della Repubblica I dipendenti amministrativi sono 13, per 6 magistrati, ma secondo Elisabetta Rico dovrebbero essere almeno il doppio (a Terni ad esempio ci sono oltre 20 amministrativi per 5 magistrati). "Dieci anni fa con la riforma territoriale della giustizia – afferma la sindacalista della Cisl – Spoleto ha assorbito la competenza su Foligno, Todi altre cittadine umbre, ma il personale amministrativo non è stato assorbito. Bisogna considerare anche l’incidenza della criminalità su territorio come Foligno o Todi che ha comportato l’aumento della mole di lavoro".
Non solo Spoleto, precisa Emma Libertini, è anche sede dell’ufficio di sorveglianza che è competente per i carceri di Orvieto, Spoleto e Terni e quindi la Procura assorbe una gran mole di lavoro derivante da questo. "I dipendenti amministrativi – afferma Libertini – vivono un’atmosfera lavorativa pesante e se possono chiedono il trasferimento. C’è stato chi ha preferito chiedere il trasferimento a Terni pur abitando a pochi centinaia di metri dalla Procura. Io personalmente ho avuto alcuni problemi per questioni di salute dei miei familiari e ho trovato difficoltà anche a prendere le ferie per poterli assistere".
Straordinari? "Di recente il Procuratore Generale da Perugia - spiega ancora la RSU - ha emanato una circolare con cui si "invita la Procura di Spoleto a limitare il ricorso agli straordinari". Insomma un cane che si morde la coda: manca il personale, ma non si possono fare straordinari e a pagare le conseguenze sono quei cittadini che hanno a che fare con la giustizia sia che siano imputati o parti lese costretti a subire lungaggini, ritardi e dilazioni dei processi. Anche gli altri uffici giudiziari di Spoleto "soffrono della grave carenza di personale". Per risolvere il problema, secondo Luca Talevi, è indispensabile rivedere la pianta organica e allocare il personale, ma è fondamentale non continuare ad essere sordi sulle istanze dei lavoratori. L’appello è rivolto alle istituzioni, ma anche al mondo della politica con la speranza che prima o poi questo problema venga risolto.
Daniele Minni