REDAZIONE UMBRIA

"Il fatto non sussiste": professoressa assolta, non fece atti sessuali con 14enne

L'accusa aveva chiesto una condanna a tre anni e dieci mesi. Soddisfatti i difensori della donna, "stupiti" gli avvocati di parte civile

Tribunale (foto d'archivio)

Perugia, 24 gennaio 2017 - Un'insegnante di 45 anni è stata assolta dal tribunale di Perugia dall'accusa di aver compiuto atti sessuali  con uno studente non ancora quattordicenne che le era stato «affidato per motivi di istruzione», fuori comunque dall'ambito scolastico. La professoressa è stata ssolta «perché il fatto non sussiste».

Per la docente il pm Giuseppe Petrazzini aveva chiesto una condanna a tre anni e dieci mesi di reclusione mentre i suoi difensori, gli avvocati Luca Patalini e Diana Iraci Borgia, ne avevano sollecitato l'assoluzione. L'insegnante ha sempre rivendicato la correttezza del proprio comportamento. I fatti al centro del processo risalgono all'inizio del 2010. In base all'ipotesi accusatoria tra la docente e il ragazzo ci sarebbero state delle effusioni. Accusa dalla quale però il tribunale ha assolto la donna.

«Siamo soddisfatti che il collegio abbia riconosciuto l'insussistenza dei fatti contestati» ha detto dopo la sentenza l'avvocato Patalini. «Il giovane - ha aggiunto - aveva chiaramente travisato l'atteggiamento di disponibilità della professoressa, tenuto nei confronti di tutti gli alunni e non soltanto con lui, con l'obiettivo di migliorare il risultato scolastico della classe». I legali di parte civile, Carlo Bizzarri e Giangabriele Binaglia, attendono di leggere le motivazioni della sentenza ipotizzando comunque di proporre appello. «Siamo stupiti - hanno dichiarato - per l'inaspettato epilogo della vicenda processuale».