Perugia, 16 novembre 2024 – L’ultima tappa del giro dell’Umbria di Stefania Proietti – stavolta in treno – è partita dal piazzale dell’ospedale di Terni, ha fatto sosta a Foligno e si è chiusa a Perugia, alla Città della Domenica insieme, tra gli altri, alle prime cittadine di Perugia e Firenze Vittoria Ferdinandi e Sara Funaro. La maratona della candidata alla presidenza della Regione è arrivata al traguardo con la scorta dei leader del centrosinistra: con Proietti, in mattinata a Terni c’erano Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, per ribadire l’unità della coalizione che – almeno in Umbria – ha retto fino alla prova del voto. “Insieme, questa è la politica che ci piace – ha scandito le parole Proietti, tenendo in mano la Costituzione – Per concludere la nostra campagna non dentro un teatro o una sala, ma stando in mezzo alla gente, con le persone e per le persone. Non abbiamo bisogno di palcoscenici, ma di sostanza”.
Anche nell’ultimo giorno prima delle urne, Proietti ha insistito sul tema-sanità. Con una stoccata niente male: “in tre mesi – ha detto – azzereremo le liste d’attesa con risorse e personale adeguati nelle strutture pubbliche per garantire finalmente un servizio sanitario a pieno regime che assicuri il diritto alla salute a tutti i cittadini e le cittadine dell’Umbria”.
Una promessa che è il clou di una campagna elettorale tutta (o quasi) incentrata sulla difesa della salute pubblica: “E’ tempo di riforme strutturali perché è chiaro che questi cinque anni della giunta Tesei sono stati anni di immobilismo: è il momento di fermare l’emorragia di servizi e di pazienti che rinunciano alle cure o vanno fuori regione. Non bastano limature o palliativi se vogliamo rilanciare la sanità dell’Umbria”.
Ecco, dunque, il progetto: “Se sarò eletta presidente della Regione – ha ribadito Proietti – attiverò un piano straordinario di assunzioni, perché siamo in un’emergenza senza precedenti con medici, infermieri e OSS che in questi anni hanno tenuto in piedi la sanità umbra, rinunciando a ferie e giorni di riposo, che hanno vissuto più negli ospedali che con le loro famiglie, senza peraltro un riconoscimento dei loro sforzi e sacrifici.
Poi metterei in collegamento la rete degli ospedali di emergenza per evitare che tutto si concentri in modo ingovernabile sui plessi di Perugia e Terni. Inoltre rilancerei la necessità di una medicina del territorio fatta di presÌdi e case di comunità con il personale adeguato per farli funzionare. Va ribadito – ha spiegato Proietti – che gli ospedali di Perugia e Terni devono essere ospedali di eccellenza, solo così si potrà consentire al Servizio Sanitario Umbro di competere con le altre regioni, di non mandare i cittadini a curarsi altrove, e per fare questo bisogna riportare le risorse professionali che hanno lasciato l’Umbria perché qui non vedevano un futuro”.
Roberto Borgioni