
Il Pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello
"In servizio al pronto soccorso ci sono trenta infermieri suddivisi in turni: sei di loro operano la mattina, altrettanti il pomeriggio e quattro nel turno notturno. Un regime che è sufficiente a coprire gli standard, poi vi sono due medici h 24 al pronto soccorso e obi; un medico h 24 per il 118 che viene utilizzato anche per lo smaltimento dei codici bianchi e verdi. In base alle esigenze ci sono poi turni aggiuntivi svolti dal personale esperto di altre unità operative, pertanto non ci sono rischi per il servizio": è la risposta che il sindaco Luca Secondi ha fornito nel corso dell’ultimo consiglio comunale su sollecitazione della consigliera di Castello Cambia Emanuela Arcaleni.
La difficile situazione del pronto soccorso dell’ospedale tifernate è finita così al centro della massima assise cittadina col sindaco che ha relazionato sulla base di alcune informative fornite dal direttore di presidio Silvio Pasqui e da quello del reparto Mario Gildoni. Quest’ultimo ha fatto riferimento "ai percorsi di accesso dedicati e recentemente attivati col doppio canale, due iter distinti anche in termini di spazi in base alla gravità del paziente e che abbattono i tempi di attesa e riducono la pressione sul triage". A proposito di tempi d’attesa del triage – in base ai dati forniti dalla Usl 1 al Comune – per i codici verdi si attestano attorno ai 60 minuti (durata media standard). Sia Pasqui che Gildoni nelle relazioni inviate al sindaco parlano del "miglior assetto possibile con le risorse a disposizione".
Luca Secondi nel corso del suo intervento ha colto l’occasione per ricordare come la sanità sia "un tema prioritario per le amministrazioni locali tutte e per la Regione" quindi ha fatto riferimento all’incontro inizialmente convocato per domani (poi rinviato al 20 marzo) tra tutti i sindaci dell’Alta Umbria e i direttori della sanità in Umbria per fare il punto della situazione, a fronte delle criticità segnalate attorno ai servizi locali. La consigliera Arcaleni nel suo documento chiedeva "di affrontare con determinazione ed efficacia le carenze di personale infermieristico e di affrontare la questione più volte segnalata da cittadini e altre forze politiche". Ulteriori garanzie sul miglioramento del servizio ospedaliero potranno emergere dal summit imminente che vedrà confrontarsi a Città di Castello i sindaci del territorio e i nuovi dirigenti sanitari.
Cristina Crisci