CRISTINA CRISCI
Cronaca

"Pronto soccorso, servizi garantiti". Asl e sindaco replicano alle accuse

Confronto con le opposizioni in Consiglio comunale. "Turni coperti, è il migliore assetto possibile"

Il Pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello

Il Pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello

"In servizio al pronto soccorso ci sono trenta infermieri suddivisi in turni: sei di loro operano la mattina, altrettanti il pomeriggio e quattro nel turno notturno. Un regime che è sufficiente a coprire gli standard, poi vi sono due medici h 24 al pronto soccorso e obi; un medico h 24 per il 118 che viene utilizzato anche per lo smaltimento dei codici bianchi e verdi. In base alle esigenze ci sono poi turni aggiuntivi svolti dal personale esperto di altre unità operative, pertanto non ci sono rischi per il servizio": è la risposta che il sindaco Luca Secondi ha fornito nel corso dell’ultimo consiglio comunale su sollecitazione della consigliera di Castello Cambia Emanuela Arcaleni.

La difficile situazione del pronto soccorso dell’ospedale tifernate è finita così al centro della massima assise cittadina col sindaco che ha relazionato sulla base di alcune informative fornite dal direttore di presidio Silvio Pasqui e da quello del reparto Mario Gildoni. Quest’ultimo ha fatto riferimento "ai percorsi di accesso dedicati e recentemente attivati col doppio canale, due iter distinti anche in termini di spazi in base alla gravità del paziente e che abbattono i tempi di attesa e riducono la pressione sul triage". A proposito di tempi d’attesa del triage – in base ai dati forniti dalla Usl 1 al Comune – per i codici verdi si attestano attorno ai 60 minuti (durata media standard). Sia Pasqui che Gildoni nelle relazioni inviate al sindaco parlano del "miglior assetto possibile con le risorse a disposizione".

Luca Secondi nel corso del suo intervento ha colto l’occasione per ricordare come la sanità sia "un tema prioritario per le amministrazioni locali tutte e per la Regione" quindi ha fatto riferimento all’incontro inizialmente convocato per domani (poi rinviato al 20 marzo) tra tutti i sindaci dell’Alta Umbria e i direttori della sanità in Umbria per fare il punto della situazione, a fronte delle criticità segnalate attorno ai servizi locali. La consigliera Arcaleni nel suo documento chiedeva "di affrontare con determinazione ed efficacia le carenze di personale infermieristico e di affrontare la questione più volte segnalata da cittadini e altre forze politiche". Ulteriori garanzie sul miglioramento del servizio ospedaliero potranno emergere dal summit imminente che vedrà confrontarsi a Città di Castello i sindaci del territorio e i nuovi dirigenti sanitari.

Cristina Crisci