REDAZIONE UMBRIA

Il trittico ritrovato: fu rubato da una chiesa 54 anni fa

Arrone (Terni), la pregevole opera d’arte del Quattrocento restituita al sindaco. E’ stato l’ultimo proprietario a sollevare dei dubbi sulla lecita provenienza

I carabinieri con la pregevole opera

Arrone (Terni), 12 marzo 2024 – Tre dipinti, tempera e oro su tavola, che costituiscono le parti di un trittico datato 1487, sono stati recuperati dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze e stati restituiti dal comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Monza, tenente colonnello Giuseppe Marseglia, al sindaco di Arrone Fabio Di Gioia.

Si tratta della Madonna col Bambino, San Giovanni Battista e Sant’Antonio Abate, trittico rubato ben 54 anni fa (il 3 ottobre 1970) ad Arrone, nella chiesa di Santa Maria Assunta.

Il trittico, già attribuito ad autore anonimo umbro del XV secolo chiamato convenzionalmente “Maestro del Trittico di Arrone”, secondo alcuni storici viene attribuito al maestro spoletino Bernardino Campilio. Altri studiosi, interessati dal detentore, lo avrebbero invece attribuito ad Antonio da Viterbo del Massaro detto Pastura. Quest’ultimo, pittore di notevole interesse, è considerato come il più alto esponente della pittura viterbese, tale che la sua formazione è da contestualizzarsi al fianco del Perugino e del Pinturicchio.

Il sequestro è stato possibile grazie alla comparazione dell’immagine del trittico con quella contenuta nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale prodotta all’epoca della denuncia, consentendo così di accertarne l’illecita provenienza.

L’ultimo ad avere avuto nel suo possesso l’opera d’arte (ricevuta grazie a una eredità) ha preferito chiedere il controllo al reparto specializzato. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Firenze, ha consentito di appurare che l’opera pittorica era rimasta per anni nella disponibilità di un noto antiquario toscano morto nel 2022, che era però ignaro della provenienza furtiva dell’opera: lo dimostra il ritrovamento di una lettera del 2 giugno 2000, con la quale una società che gestisce un archivio internazionale di opere d’arte rubate, dopo una sua richiesta, riferiva all’antiquario che il trittico non era inserito nel loro database come opera da ricercare.

Le indagini hanno consentito di accertare l’estraneità ai fatti per la persona a cui è stata sequestrata l’opera, in quanto detentore in buona fede. Data la natura giuridica del trittico, ovvero il suo essere inalienabile, il bene è stato restituito al Comune di Arrone. Sarà collocato nella sede originaria, la chiesa di San Giovanni Battista.