Quattro giovani condannati per rapina

Quattro giovani condannati per rapina

Quattro giovani condannati per rapina

Sono stati condannati i quattro giovani accusati di aver compiuto una rapina e di averne tentata una seconda ai danni di stazioni di servizio, armati di machete. Due di loro hanno scelto di patteggiare, a quattro e a tre anni e otto mesi di reclusione. Gli altri due imputati, invece, hanno scelto il rito abbreviato, finendo essere condannati a quattro anni e mezzo e a due anni e otto mesi. I colpi contestati ai quattro imputati risalgono al 23 e al 27 dicembre. La banda, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si fermarono, la prima volta, in un distributore nei pressi di Città di Castello. Brandendo il coltello sarebbero riusciti a farsi consegnare circa 1.900 euro in contanti prima di allontanarsi a bordo di una potente auto. Quattro giorni dopo, i rapinatori scelgono una stazione di servizio lungo la E45, nei pressi di Pieve Santo Stefano. La modalità è molto simile: l’arrivo in auto, il palo ad attendere con il motore acceso mentre gli altri minacciano e cercano di mettere insieme il bottino. In questa occasione, però, qualcosa nello schema non va come previsto. Arriva una pattuglia della stradale e il palo dà il segnale: ritirata. E nuova fuga, questa volta senza niente perché chi era sceso non era riuscito ancora a mettere mano al contenuto di cassa e cassaforte pur essendo riuscito, dietro la minaccia del machete, a farsi consegnare la chiavi.

La successive indagini, sulla scorta anche dei video delle telecamere, aveva portato a individuare i presunti responsabili delle due azioni. Ieri le sentenze del giudice Piercarlo Frabotta (nella foto). Gli imputati erano difesi dagli avvocati Andrea Castori, Carla Ragna, Nada Lucaccioni, Marta Ceccarelli e Pierfrancesco Iorio.