REDAZIONE UMBRIA

Qui Umbria. Alle urne un elettore su tre. Polemica sul silenzio violato

Report e la puntata sull’inchiesta a Tesei. Gasparri (FI): è scorretto

Qui Umbria. Alle urne un elettore su tre. Polemica sul silenzio violato

Report e la puntata sull’inchiesta a Tesei. Gasparri (FI): è scorretto

In quindici ore di apertura dei seggi, cioè fino a ieri sera alle 23, era andato a votare poco più di un un umbro su tre fra i 701.367 aventi diritto. Nelle mille sezioni della regione la percentuale era del 37,7%. Vale a dire che solo un terzo degli umbri aveva deciso di scegliere il nuovo presidente della Regione e i venti eletti che andranno a comporre il Consiglio regionale di Palazzo Cesaroni a Perugia. Un dato parziale, ovviamente, ma che impone una prima riflessione: la campagna elettorale di Stefania Proietti, centrosinistra, è stata improntata soprattutto sulla mobilitazione degli umbri, sulla volontà di cambiamento in particolare per difendere la sanità pubblica. Mentre quella di Donatella Tesei, presidente uscente e candidata del centrodestra, è stata più ’conservatrice’, seguendo la linea di continuità del lavoro svolto nei cinque anni di governo. Proprio in quest’ottica l’astensionismo potrebbe avere un grande impatto. Anche nei Comuni già governati dalle due candidate (Assisi e Montefalco) la percentuale è rimasta in linea con quella regionale.

Molto pesante, comunque, il calo dei votanti rispetto alle Regionali di cinque anni fa. Però il semplice raffronto numerico non può essere considerato un dato oggettivo: nella tornata elettorale del 2019, infatti, i seggi rimasero aperti nella sola giornata di domenica, mentre in questa occasione si potrà votare anche oggi dalle 7 alle 15. Impossibile anche il confronto con Europee e Comunali di giugno, quando il voto avvenne nelle giornate di sabato e domenica. La spalmatura degli orari ha sicuramente un suo peso, però il calo dell’affluenza appare troppo vistoso per non essere motivo di riflessione. A livello territoriale, sempre stando ai dati diffusi dal Ministero dell’Interno alle 23 di ieri, si è votato di più in provincia di Perugia, con il 38,4% (53,08 nel 2019), rispetto a quella di Terni, 35,9% (51,95).

Ad infiammare le giornate del voto in Umbria anche la polemica su ’Report’, la trasmissione di Rai 3 che ha rimandato in onda il servizio sul cosiddetto ’Tartufo gate’, ossia il caso dell’archiviazione per abrogazione del reato di abuso d’ufficio dell’inchiesta a carico di Tesei e dell’assessora Paola Agabiti sui fondi alla Urbani Tartufi, realtà di proprietà del marito di Agabiti e in cui lavora il figlio di Tesei. Maurizio Gasparri, di Forza Italia, ha caricato a testa bassa: "Esisteva, un tempo, il silenzio elettorale. Mentre le urne erano aperte, nella immediata vigilia, non si poteva fare propaganda elettorale. E, invece, il servizio pubblico radiotelevisivo ha rotto questo principio che, in effetti, nell’epoca dei social e di tante forme di comunicazione appare superato. Pertanto, unendomi a quello che fanno le altre realtà istituzionali, penso che sia legittimo fare propaganda e invitare gli elettori a ricordarsi che si vota in Umbria, in Emilia-Romagna e di andare a votare per i candidati presidenti Tesei ed Ugolini ma, soprattutto, per le liste ed i candidati di Forza Italia". Immediata la replica di Angelo Bonelli (Avs): "Gasparri sembra distratto. O forse insiste ad attaccare il programma di Rai 3 che grazie a una delle sue inchieste lo costrinse a dimettersi dalla presidenza di Cyberealm, società di sicurezza informatica. A violare il silenzio elettorale è stato lui".

Roberto Borgioni