
Medici
Perugia, 30 gennaio 2020 - Alla fine ha vinto lei. Dodici anni appena, una bambina ma incinta di otto mesi: è riuscita a tornata a casa dagli zii, insieme al fratello, dopo essere stata affidata, senza successo, a una casa famiglia. E, soprattutto dopo essere scappata dall’ospedale di Perugia, creando il panico. Una situazione delicatissima che ha tenuto in appresione per dieci giorni medici, poliziotti, avvocati, assistenti sociali e magistrati. E, messo in subbuglio un intero ospedale con decine di chiamate di pazienti e familiari alle forze dell’ordine e alle redazioni dei giornali.
Tutto inizia sabato 18 gennaio. La minorenne si presenta con il fratello al pronto soccorso lamentando un mal di pancia. I medici scoprono che invece è incinta e che è arrivata in Italia all’inizio di gennaio, dopo la morte del padre, insieme al fratello appena maggiorenne. La mamma è rimasta in Romania e dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Scatta il protocollo previsto in questi casi e la minorenne viene ricoverata in Ostetricia e affidata ai medici dell’ospedale. Il tribunale per i minorenni le nomina un tutore legale e un avvocato (Alessia Minniti) e attiva i servizi sociali per controllarla passo, passo. Scendono in campo tutti, compresi i dirigenti del Santa Maria.
Ma, nonostante i provvedimenti dell’autorità che dispongono il suo collocamento in una casa famiglia segreta – anche per verificare intanto le circostanze della gravidanza e tutelare la minore, indagine affidata alla squadra mobile – all’ospedale scoppia il finimondo. La piccola non ne vuole sapere di andare in casa-famiglia. Piange, si lamenta, si sbatte a terra mettendo a rischio la sua salute e quella del bambino. Esce dall’ospedale. Qualche paziente la vede raccogliere i mozziconi di sigarette usate da terra. Poliziotti e carabinieri fanno avanti e indietro a ogni allarme di scomparsa. Poi martedì la ragazzina scappa davvero. Prende un autobus e solo in serata, da sola, riesce ad arrivare a ritrovare l’abitazione degli zii. E’ lì, che alla fine, la trovano le forze dell’ordine. Sta bene. E il tribunale decide di lasciarla a casa, impossibile costringerla a fare qualcos’altro.
Eri.P.