Ragazzi terribili, verrebbe da dire. Ragazzi piuttosto fortunati perché se la sono cavata solo con un grande spavento. Una bravata che poteva avere conseguenze drammatiche, perché si è conclusa in un fosso. Ma il fatto che i carabinieri li hanno trovati con cric e ruota di scorta in mano ha subito fatto capire che, almeno da questo punto di vista, la situazione si è conclusa nel migliore modo possibile.
La vicenda inizia nel centro storico di Todi. Il proprietario di un’auto va per riprenderla, ma non la trova più. Scomparsa. Non poteva essersi sbagliato, non poteva esserci stato un malinteso con qualche familiare. La polizia locale non poteva essere stata a rimuoverla. L’auto era stata rubata, non potevano esserci altre spiegazioni. Così il proprietario ha subito sporto denuncia ai carabinieri. La ricerca dell’auto è durata poco tempo. Perché, infatti, una pattuglia è intervenuta per un incidente. C’era una vettura, proprio quella di cui era stato appena denunciato il furto, fuori strada. Intorno alla vettura, ad armeggiare con ruota di scorta e attrezzi, tre giovanissimi.
I militari li hanno identificati: tre minorenni di cui uno neanche quindicenne. I ragazzi oltre ad avre con loro una modica quantità di hashish, sono stati trovati in possesso del marsupio del malcapitato proprietario della vettura, con all’interno i suoi documenti e le carte di credito. I tre giovani sono stati denunciati alla Procura dei minori. Ragazzini terribili, annoiati forse, intenzionati chissà a fare cosa una volta entrati in possesso dell’auto, per impossessarsi della quale, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero forzato anche il vetro di un finestrino. A quanto sembra, avrebbero saputo come muoversi, quello che fare per portarsi via la vettura. Da chiarire quale potrebbe essere stata l’intenzione dietro al gesto. Se un furto vero e proprio o solo una pericolosa, per loro e per gli altri, e allo stesso estremamente grave bravata. Sicuramente un colpo che ha alzato l’asticella rispetto a episodi che si sono registrati nella provincia, come a Marsciano o a Perugia per esempio, e che rinnova, ulteriormente l’allarme rispetto alla microcriminalità minorile, un fenomeno che, anche in Umbria, sembra diventare sempre più concreto.