Se da un lato il costo per le Rampe di Ponte San Giovanni è praticamente raddoppiato, dall’altro sembra almeno che qualche passo concreto possa arrivare a breve per la sua realizzazione. La Conferenza dei servizi decisoria (che prevede il diretto rilascio degli atti di assenso all’opera) potrebbe riunirsi e dare l’ok entro una o due settimane, mentre prima di giugno sarà indetto l’appalto integrato, con cui si procederà all’aggiudicazione della progettazione esecutiva e dei conseguenti lavori. Anche qui, ‘appalto integrato’ significa appunto progettazione definitiva ed esecutiva allo stesso tempo, abbreviando così i tempi.
In verità lo scorso luglio, Luca Bernardini, direzione tecnica di Anas, in un incontro pubblico sul Piano dei trasporti regionale, aveva annunciato che la Conferenza ci sarebbe stata entro settembre. Ma certe opere sono così complesse e le procedure così lunghe che sui tempi è sempre bene andarci cauti. Il raddoppio del collegamento tra E45 e Raccordo (sia in entrata che in uscita da Ponte San Giovanni) in un primo momento doveva costare intorno ai 20 milioni, posi saliti a 40 e adesso arrivati a 58.
La cosa buona è che Anas ha avviato prima di Natale il procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio di terreni su cui dovrò essere realizzato il raddoppio che riguarda 42 particelle di terreno che si trovano del tracciate e per i quali i proprietari hanno 30 giorni di tempo per presentare le osservazioni. Poi, appunto, si partirà con la Conferenza dei servizi. L’iter si è via via complicato e allungato a causa di una serie di variabili che si sono inserite, su richiesta degli abitanti e degli operatori economici della zona, a iniziare dalla costruzione di uno ’scatolare’ (o simile) sotto le rampe che scendono da Perugia. Il tutto per consentire il passaggio della cosiddetta "bretellina" di collegamento tra via Adriatica e strada del Piano, potendo così riconnettere la zona di Balanzano alla restante parte della frazione di Ponte San Giovanni. Questo è stato il mandato ai tecnici comunali in sede di Conferenza dei Servizi, a cui si è aggiunta la richiesta della realizzazione di nuove barriere anti-rumore fotovoltaiche che la Regione ha espressamente chiesto a tutela di chi abita in quella zona.
"Il progetto andrà adeguato e quindi non conosciamo i tempi – disse un anno fa Anas. L’ente-strade stima che, una volta aperto, il cantiere andrà avanti per circa due anni. Gli interventi verranno realizzati in 12 fasi costruttive, studiate appositamente nel numero e nella tipologia in relazione alle condizioni di mobilità di area vasta e finalizzate proprio a minimizzare i disagi alla circolazione, valutando anche opportune deviazioni, viabilità provvisorie o alternative e lavorazioni notturne.