REDAZIONE UMBRIA

Rapina-choc, i timori del centro. I commercianti invocano sicurezza: "Non abbassiamo la guardia"

Dopo il colpo alla gioielleria Biagini, sale la preoccupazione delle imprese dell’acropoli. Biselli: "La nostra voce non può restare inascoltata. Faremo pressing sui candidati alla Regione".

La rapina con le pistole alla gioielleria Biagini in centro (Foto Crocchioni)

La rapina con le pistole alla gioielleria Biagini in centro (Foto Crocchioni)

"Il tema della sicurezza urbana, tornato alla ribalta con il gravissimo fatto di cronaca ai danni della gioielleria Biagini, ai cui titolari va la nostra solidarietà, è centrale nella mission di Confcommercio, che ha istituito da molti anni una Giornata della Legalità che è anche un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo". Così il presidente di Confcommercio Perugia Michele Biselli dopo la rapina da Biagini in pieno centro storico. "In occasione della Giornata – prosegue Biselli – Confcommercio effettua ogni anno una indagine tra imprese e consumatori. Quest’anno è emerso che furti, rapine e atti di vandalismo rappresentano la preoccupazione più grande degli imprenditori del terziario. Una preoccupazione che non può restare inascoltata. Anche perché sono gli stessi esercizi di prossimità a presidiare a loro volta il territorio in cui operano, rendendolo più vivo e sicuro. Per questo motivo, tra i molti temi che sottoporremo ai candidati alla guida della Regione, in vista delle prossime elezioni c’è quello della sicurezza, con la richiesta di misure di sostegno agli imprenditori che vogliono potenziare la protezione della propria azienda. L’82% delle imprese ha già investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e allarmi antifurto, un valore superiore a quello medio nazionale. Per questo motivo, abbiamo reso operativo anche in Umbria il protocollo quadro sottoscritto da Confcommercio con il Ministero dell’Interno, incentrato sul concetto di sicurezza partecipata".

Intanto anche le imprese dell’acropoli si interrogano sui fatti accaduti sabato. "Si è trattato senz’altro di un colpo pianificato a tavolino da professionisti esperti – ammette Sergio Donati –. Ma a mio avviso è un caso isolato e non farei dell’allarmismo. Il nostro centro, a parte questo spiacevole episodio, è un’oasi di pace e di bellezza, quello che è accaduto è stato un lampo a ciel sereno, che non va sottovalutato, ma neanche amplificato". Dello stesso avviso il presidente del Consorzio Perugia In Centro Paolo Mariotti: "Poteva succedere ovunque. Non a caso i banditi hanno colpito uno dei negozi più di pregio della città. Detto questo il nostro centro rimane il luogo più attrattivo per fare shopping, passeggiare, cenare e incontrarsi". Andrea Duranti si dice "spiazzato" e invita comunque le istituzioni e le associazioni di categoria non abbassare la guardia.

Silvia Angelici