Perugia, 6 dicembre 2024 – Per i sei studenti dell’Alessi è difficile lasciarsi alle spalle la brutta esperienza della rapina, impossibile dimenticare il terrore di quegli attimi. L’aggressione al Chico Mendez, avvenuta in pieno giorno dopo la scuola da parte di due bulli armati di coltelli per raccattare qualche spicciolo, è ancora argomento di dibattito alla succursale del liceo scientifico.
Reazione delle famiglie e intervento del Comune
Genitori e studenti sono molto scossi, tanto che alcune famiglie, dopo aver informato dei fatti il dirigente di istituto, hanno deciso di scrivere alla sindaca Vittoria Ferdinandi per segnalare il fenomeno.
Il Municipio non si lascia cogliere impreparato. Il consigliere comunale Antonio Donato, delegato alla sicurezza, degrado e ai rapporti con le forze dell’ordine per il Comune di Perugia, spiega che è venuto a conoscenza dell’accaduto.
Strategie di risposta alla criminalità giovanile
“Questi episodi – avverte Donato - purtroppo sono fenomeni diffusi che partono dal Nord Italia e imperversano anche in Umbria. Si tratta di bande giovanili di strada che vivono un disagio sociale, che poi sfocia in criminalità. Il Comune con le autorità di pubblica sicurezza, sempre attente alle nostre richieste, sta elaborando strategie per rafforzare la presenza nelle zone più a rischio. Va detto che l’amministrazione comunale non ha poteri diretti perché si occupa di prevenzione, ma non per questo siamo estranei agli atti criminosi che si verificano in città. Quello che possiamo fare è di coordinarci al meglio con le forze dell’ordine, come il caso dell’altro ieri, che è già alla nostra attenzione e di quella delle forze dell’ordine, che decideranno di intervenire nella maniera più opportuna”.
Educazione preventiva all'Alessi
Guardia alzata contro la microcriminalità anche all’Alessi. “Sapevamo della presenza di questi gruppetti di giovani che infastidivano i nostri studenti – racconta il preside dello Scientifico Silvio Importa – e lo abbiamo denunciato alle autorità. In classe si è anche affrontato il fenomeno in termini pratici, perché purtroppo la vita può esporci agli imprevisti malgrado il nostro volere. Così abbiamo spiegato ai ragazzi di mettersi sempre in una condizione che eviti rischi e scontri e, allo stesso tempo, essere parte di una cultura di tolleranza e di pace”.