Reati e pena, il protocollo. Limitare il carcere a chi ha problemi mentali. In attesa di una Rems

Siglata l’intesa tra uffici giudicanti e requirenti del distretto umbro, . Regione, Asl 1 e 2, Aziende ospedaliere di Perugia e Terni. Un passo avanti.

Reati e pena, il protocollo. Limitare il carcere a chi ha problemi mentali. In attesa di una Rems

Reati e pena, il protocollo. Limitare il carcere a chi ha problemi mentali. In attesa di una Rems

In attesa che venga realizzata una Rems, dai dodici ai sedici posti da destinare ai casi più critici, si punta a gestire la criticità dei detenuti psichiatrici, quelli per cui la detenzione viene ritenuta indispensabile, attraverso le strutture sanitarie del territorio, private e pubbliche.

A questo punta il Protocollo d’intesa siglato alla Corte di Appello di Perugia tra uffici giudicanti e requirenti del Distretto umbro, Regione Umbria, Asl 1 e 2, Aziende ospedaliere di Perugia e Terni. L’accordo operativo in materia di applicazione di misure di sicurezza e trattamento di autori di reato affetti da problemi di salute mentale, viene a colmare un’esigenza più volte segnalata dagli uffici giudiziari umbri.

L’accordo ha preso forma, grazie all’impegno del Tribunale e della Procura della Repubblica di Perugia ed alla disponibilità della Giunta Regionale dell’Umbria. Nel documento sono previste non solo concrete forme di collaborazione e coordinamento tra autorità giudiziaria e servizio sanitario, ma vengono altresì dettati precisi criteri organizzativi, "sulla base del riconoscimento del ruolo solo residuale che deve avere la misura di sicurezza detentiva, dovendosi dare prevalenza al trattamento terapeutico e riabilitativo nel contesto territoriale di riferimento". La Corte d’appello e la Procura Generale perugine hanno coinvolto tutti gli uffici giudiziari del distretto per favorire la condivisione delle informazioni tra tutti i soggetti chiamati ad operare in questi contesti. Nel protocollo si afferma come prioritario il progetto terapeutico che deve essere individualizzato, anche al fine di limitare il ricovero nelle Rems.

Il protocollo garantisce inoltre tempestività negli interventi, nello scambio delle informazioni, nell’attivazione di immediate valutazioni della situazione clinica al fine di garantire la più adeguata gestione di casi di autori di reato con problemi di salute mentale, anche ove venissero applicate misure precautelari di arresto o fermo.

Un problema estremamente rilevante, quello dei detenuti psichici nelle strutture carcerarie umbre, la cui gestione è spesso e volentieri alla base di numerosi episodi di intemperanza e aggressioni che si registrano. Oggi, a Capanne, sindaca Vittoria Ferdinandi e garante regionale dei detenuti, Giuseppe Caforio, in visita.